martedì 7 marzo 2017

Giornata produttiva, o no.



Ieri è stata una giornata di passeggiate dentro e fuori con lo stendino: tipo 47 volte, credo, o sembravano tali, per quanto è stato un impiccio. Sole caldissimo, tutto boccioli e gemme, e dieci minuti dopo nero da paura. Fino alle tre, quando dovevo cominciare il giro ausili e Fabullo era in palestra a Montalenghe per il laboratorio dello sport: è rimasto lì con il secondo gruppo, chi più felice di lui, e lì sono andata a recuperarlo, perché è venuta mezz’ora di diluvio. Ed è andata liscia: perché qui è finita così, con un gran freddo serale, mentre in altre zone piemontesi ha tirato giù tutto, alberi e tetti.
Fabullo ieri, chi lo sa: ha avuto parecchie piccole crisi la mattina, che l’hanno sicuramente disturbato nelle prime ore di scuola, fino all’intervallo, con relativa scarsa merenda. Poi ha recuperato a pranzo, con grandi piatti di gnocchi e pollo, che, normalmente non sono proprio in cima alla lista delle cose preferite; ciò dimostra che: quando uno ha fame non la fa lunga; ma anche, ahimè, che quando non mangia c’è proprio qualcosa che funziona poco. Chissà se ha avuto più crisi perché qualcosa si sta imballando, o perché sta covando qualche malessere, sicuramente ha un po’ di raffreddore, che ci sta ampiamente con la stagione. Se dovessimo contare le volte in cui ho già fatto questa domanda alle altissime sfere, penso che non basterebbero i numeri.
Fà che domani funzioni la prova girello, che è tutto organizzato e arriva anche il tecnico.
Eseguita missione Regina Margherita: nello stesso giorno in cui me l’ero proposta, secondo me la tromba d’aria piemontese di ieri è stata colpa mia. Nel senso che, poiché non ci credevo alla faccenda dei ruoli di scambio così elastici tra un ospedale e l’altro, ho  cercato di parlare con qualcuno che potesse dirmi chiaramente come stavano le cose prima di farmi trattare male, che non fa mai bene al cuore: così l’amica dell’amica della nuora  della portinaia del cognato della zia mi ha portato fino alla collega terapista che conosce da vicino tutta la faccenda, che mi ha confermato la palude melmosa: non si può fare, e se insisto succede un delirio litigante che non porta a niente.  Sostanzialmente, tutti i pasticci sono nati da pochissimo, con l’accorpamento di varie aziende sanitarie: per questo il fisiatra era andato subito bello sciolto, perché fino a poco tempo fa non c’erano problemi. E noi siamo capitati belli spediti in mezzo a tali pasticci. Che tempismo, nèh?
Il passaggio successivo non so bene quale sarà: nel senso che ho scritto al fisiatra e non mi ha ancora risposto, e spero di rintracciarlo in settimana. Non so bene che cosa ci dirà di fare, spero che non ci scarichi e basta.
E poi ho messo mano ai mitici bilanci per la sintesi: non ho finito, ma ho cominciato. E quindi temo seriamente che verrò citata per danni dai comuni colpiti dalla tromba d’aria.
L’altra novità di ieri è la nuova emergenza pidocchi in casa: sembrerebbero arrivare solo da quel di Ivrea, e Fabullo non li ha e la sottoscritta nemmeno e Paulo Aimo neanche, perché ha sottolineato che meno male che era appena andato dal barbiere. Per cui oggi pomeriggio prendo Fabullo  da scuola e andiamo a raparci, abbiamo già appuntamento: perché abbiamo già capito che ci tocca prenderla con filosofia fino a fine scuola,  sarà dura uscirne con un liceo di 1200 ragazzi. Ma almeno controlliamo tutto e tutti e siamo tranquilli con Fabu, che è quello che non può spiegarsi.
E basta, non ho mai niente da raccontarvi.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

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Maledetti pidocchi, ci si mettono anche loro ad intralciare il passo spedito di Angela!
Forza ragazzi!!
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BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZI!!!
Guerra Totale ai pidocchi!!!
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Nonna Roby ha detto...

Perbacco, ci mancavano nuovamente i pidocchi: forse sull’autobus che prende Michela i ragazzi sono stipati (tipo acciughe in scatola) quindi questi monelli transitano da una testa all’altra… Sempre qualche impiccio, tanto per cambiare! Incrociamo per tutto X XX XXXX X XX XXXXXXX XXX XXXXX X XXX XX XX XXXX XX XXXX XXXXXXXX XX XX XXX XX XXXXXXXX
Bacini e bacetti