I bambini.

Ieri pomeriggio ce la siamo cavata facendo una bella cosa, perché, di questi tempi, Fabullo altrimenti fa proprio ma proprio ammattire. Così alle quattro e mezza era sveglio e non voleva più saperne di dormire: che magari è una cosa un pochino positiva. Il sole era ancora alto, e le temperature meravigliose.

Così siamo usciti in giardino a zappare e a guardarci in giro. Però c’erano i bambini che andavano avanti e indietro con il monopattino, per cui è partita la consultazione: con i bambini, ovvio.

Posteggiamo Fabullo fuori in modo che vi veda, ma che sia anche un pochino in piano e non prenda la corsa che nemmeno la corrazzata Potiomkin? E che sia fuori dalla strada, che non arrivi una macchina che gira stretto?

E allora abbiamo trovato il posteggio, e l’abbiamo piazzato, e siamo stati lì una bella oretta a guardare le corse in monopattino e a salutare chi passava. Insomma, abbiamo fatto le comari: le peppie, come diciamo da queste parti. Dio salvi i bambini, che ci facilitano l’esistenza. A loro non bisogna  mai chiedere nulla, sanno sempre cosa fare.

In questi giorni compie due anni il nostro trasloco in questa casetta: direi che è una delle cose più belle che potessero capitarci.

E così siamo stati lì un’oretta: poi lui si è stufato e comunque faceva freschino. Insomma, è andata bene così.

Oggi, invece, andiamo in fisioterapia: il braccino ci sta assai preoccupando, sta di nuovo peggiorando abbastanza rapidamente. Forse è anche perché in questo periodo non è in forma, e quindi è più rigido: d’altra parte, è passato un anno dall’intervento, e un po’ ci sta. Poi riusciamo a lavorare pochino perché siamo stanchi come degli asini, e quindi. Speriamo che, appunto, il fisiatra della botulina ci chiami in fretta, altrimenti è proprio inutile.

Buona giornata.

Angela