Che il tempo sia qualcosa di relativo lo ha detto qualcuno di indubbiamente più intelligente di me; sempre lui, e tutti quelli che ne hanno sviluppato il pensiero, dicono anche che il tempo non esiste, dandone tante dimostrazioni: e lì francamente io non ce la posso fare a capire.
Però tutti quanti sappiamo che non tutti i momenti frazionati passano con la stessa velocità, sostanzialmente è un'affermazione equivalente allo scoprire l'acqua calda.
Per esempio nelle nostre giornate: sono sempre convulse , piene a tappo, affannanti e affannose, suddivise in frazioni che non esistono in altri sistemi di misura, e piene di pianificazioni che a loro volta probabilmente nessun altro mette in agenda.
Esempio molto terra terra per spiegare come nessun micro-secondo possa essere sprecato in una giornata che prevede più azioni di quelle che ci stanno nelle 24 ore canoniche: mi trovo davanti al tavolo e devo recarmi a prendere un farmaco nella scatola in camera da letto perché qui è finito, ma, poiché per recarmi in camera passo davanti allo sgabuzzino, non spreco quei tre passi e mi porto via le bustine di plastica dei farmaci, per portarle nell'apposito contenitore differenziato che sta nello sgabuzzino. Non è concesso andare in camera a prendere il farmaco e poi con calma pensare alla raccolta differenziata. Non è nemmeno contemplato.
Più precisamente: non è contemplabile.
Tutto ciò richiede una concentrazione che peccato non poter usare per scoprire la massa del neutrino, scrivere il seguito dei Promessi Sposi, creare un'azienda etica o altre simili amenità.
Noi la concentrazione la direzioniamo verso simili attività perseveranti.
Intanto che vado in camera da letto non prendo solo il farmaco, ma piego anche gli strofinacci che stanno lì nel bucato pulito e vanno riportati in cucina. Tutto così.
Quello che però volevo dire, sulla differenza di scorrimento dei micro attimi, è che nella prima parte della giornata scorrono saltellanti, abbastanza vivaci, quasi zampillanti in certi momenti in cui tutto sembra funzionare. Dalle quattro del pomeriggio in poi inizia il precipizio: e non di limpide cascate, ma masse fangose e detriti (traduzione del Nord Ovest profondo: pàuta), perché ci sono diverse decine di attività iniziate e nessuna di esse conclusa: piatti della colazione e pentole della cena preparata (il pranzo non prevede stoviglie, è un'evenienza tipo ristoro del maratoneta, senza medaglie) tutte nel lavandino perché non c'è ancora stato il tempo di svuotare la lavastoviglie; lavatrice fatta ma da asciugare; tutte le richieste fatte al mattino per Fabio via mail o via telefonata che tornano indietro e che sono quindi da gestire; tutte le attività con Fabio che intanto devono procedere secondo tabella: attualmente si è aggiunta la rimozione dell'impiastro di argilla. Nel tentativo di non cenare troppo tardi, perché poi significa ritardare tutto quanto nella notte, la quale notte non è più un riposo a prescindere.
Per esempio: ho cucinato un risotto ficcandoci dentro tutte le robe che si erano gelate in frigo quando ho spostato la rotella, così nulla veniva buttato; quando è stata ora di spegnere il risotto, Fabullo è stato da lavare fino in testa, con la necessità di recuperare tutto ciò che riguardava il bagno e che era già stato tolto dal fianco di Fabullo stesso perché era poi il momento di prepararlo per la notte.
Il risotto è poi stato mangiato a turni dopo le 21, anche perché non avevamo manifesti da incollare, altrimenti sarebbe stato perfetto a tale scopo.
Comunque ieri mattina abbiamo sentito l'Epilettologa, Santissima Subito, che ha ascoltato tutto bene bene, e si è messa subito a pensare: intanto ci ha detto che secondo lei una delle cause di pianto dopo le crisi potrebbe non essere un eventuale mal di testa ma anche il ginocchio, che ha già un problema di suo e le crisi ipertoniche lo rendono più rigido aumentando il dolore, il quale dolore a sua volta ovviamente aumenta le crisi.
Non ci avevamo pensato a quella possibile causa di pianto.
Il succo è che dobbiamo fare un elettroencefalogramma, per capire se le crisi stiano evolvendo per una causa neurologica primaria o se invece sia necessario lavorare sul dolore perché rappresenta una sfida irritativa che le accentua. A questo punto, per com'è andata con il piccolo farmaco con la morfina, se è necessario strutturare una terapia per il dolore più specifica dobbiamo rivedere i farmaci anti epilettici per forza. Dobbiamo fare una cosa alla volta per ragionare a bocce ferme: o, perlomeno, queste sono le ambizioni di tutti quanti.
Quindi l'8 Maggio andremo a fare l'elettroencefalogramma e decideremo se andarci in macchina o con l'ambulanza a seconda di come vanno le cose.
È meravigliosa la nostra Epilettologa.
Oggi cerchiamo di andare in Onlus a fare le vibrazioni per il ginocchio. Chi di dovere ce la mandi buona.
Amici Amatissimi, noi Vi auguriamo Buona Pasqua perchè da domani cercheremo di riposare un poco fino a martedì: che vorrà dire essere in due a suddividerci le cose da fare. Il mondo festeggia da sempre la rinascita, in ogni secolo e latitudine e cultura: e noi Ve la auguriamo di tutto cuore, e che ogni giorno lo sia davvero, una ripartenza.
Però Vi auguriamo anche di festeggiare e di fare merenda, tante risate, e pacche sulle spalle, e tanto rumore di voci allegre, e passeggiate. Di cuore.
Vi abbracciamo.
Angela
Buona Giornata.
Angela