venerdì 4 luglio 2025

Quello che non si può, tra i collaterali.

 Abbiamo lasciato perdere i conteggi, come dicevamo, E ci sembra che  funzionando. Li abbiamo lasciati perdere per necessità di salvaguardia della salute mentale, della stanchezza fisica, e perché tanto per cambiare abbiamo avuto altre cose a cui badare. 

Ovviamente le incombenze non sono state il riordino della collezione di conchiglie, piuttosto che la meditazione trascendentale sulla nostra presenza in questa galassia, o la speculazione filosofica sulle sorti della vita. 

Sostanzialmente i dolori sono tornati belli feroci, e sono quindi tornate le notti con intervalli di sonno inferiori alla mezz'ora costantemente. Con le dosi alte di oppio qualche intervallo più lungo lo raggiungevamo, e ora è già finita. 

Se non altro, ci sembra di poter scremare un po' di più, e che una delle spine più importanti, che veramente compromettono la possibilità di benessere e riposo sia il dolore alla spalla: lo vediamo anche in relazione al fatto che non riusciamo più di nuovo a stare in carrozzina, mentre i tempi si stavano un pochino allungando. Non era un miracolo, ma poteva essere un tentativo di evoluzione speranzosa e ottimistica, che invece è andata male. 

Abbiamo quindi esternato un pensiero e speriamo che qualcuno lo raccolga e ci aiutino. 

Sostanzialmente, abbiamo detto questo ai medici: visto che la terapia del dolore al momento è in alto mare, va rivista con modalità che sono tutte da capire, e noi siamo sempre qui ad attendere che neanche quelli là che aspettavano Godot; visto che le dosi più alte a livello sistemico fanno dei pasticci e quindi appunto bisogna capire. Non possiamo trovare qualcuno che provi ad infiltrare questa spalla per dare un minimo di riposo dal dolore continuo, ingiusto, e lancinante? Almeno sarebbe qualcosa di temporaneo, localizzato, che magari ci dà il tempo di capire e ragionare e Fabullo può tirare un secondo il fiato. 

Ovviamente attendiamo, coerentemente nella nostra esistenza. 

Poi ci sono i fatti collaterali, che accadono di notte mentre siamo in piedi a gestire tutto. 

Per esempio, accade che le pesche, che erano state posizionate nella camera di Fabio perché è la più fresca, in una cassetta per terra, hanno deciso di maturare improvvisamente e anche marcire sull'istante: per cui, accudendo Fabio nel colmo della profondità notturna, abbiamo messo i piedi in una grande pozza di sugo di pesca che aveva invaso la stanza, era andato a finire sotto alla rampa di ingresso, ne aveva impregnato il legno; noi con le ciabatte abbiamo portato il succo di pesca in tutta la casa. 

Quindi nelle tenebre, oltre a tutto il resto, abbiamo anche alzato la rampa, lavato i pavimenti, lavato la pedana stessa, fatto la macedonia. 

Ovviamente bastava stare dietro a queste pesche, guardarle, e ce ne saremmo accorti. 

Però siamo giunti ad una conclusione: non possiamo fare ciò che per gli altri è normale, e sono disponibile ad abbattere con un lanciafiamme, sull'istante, chiunque di Quelli Che Sanno che osi anche solo pensare che la parola Normale non vada detta 

Noi non possiamo: e in questa categoria rientra anche la gestione della frutta fresca, estiva, succosa. Non possiamo. 

Buona Giornata.

Angela

3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Anche il problema delle pesche eeh! Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per la salute di Fabio e vostra e.per
Il fine settimana sempre caldissimo. Un abbraccio forte forte 🙏🙏🤗🙏

Luana ha detto...

No vabbé, pure le pesche, pure madre natura che vi rema contro!
Sono allibita dalla quantità di cose che dovete affrontare. Vi mando un abbraccio!

Anonimo ha detto...

come fate... come fate a gestire tutto quanto... non so come davvero... si perde il conto della quantità di cose che spicciate al solo leggerle.... mamma mia...
Vi abbraccio forte e spero in un fine settimana con un 3 ore, esagero... 4 ore di sonno tirato.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Paola