sabato 24 maggio 2008

Le manine dei bambini

una cosa che mi ha sempre intenerito dei miei bambini sono le loro manine: scoprire che dall'inizio hanno tutte le dita e le unghiettine mi è sempre sembrato un miracolo.
Andare in giro con la Michela per mano mi sembra bellissimo ogni volta, con me che cammino e lei che corre perchè io non riesco mai ad andare piano, ma lei è contenta e ride.
Le loro manine sempre tutte scritte, che vengono pulite un pò per volta e poi neanche quello: Fabullino torna dall'asilo dopo che ha usato i colori a dito con tutte le sfumature dell'arcobaleno sulla sua manina destra.
Quando era piccolo si ritrovava con le mani sporche di frutta o di marmellata, ma lui era un bambino ordinato, che ci teneva, così se le puliva nei capelli della sorella.
Questa cosa delle manine mi è venuta in mente perchè poco fa piangiucchiava sveglio nel lettino e io vorrei che stesse bravo ancora un attimo ma ovviamente non trovavo il ciuccio: e certo, perchè la manina destra fa tutto quello che riesce, soprattutto i guai: tipo prendere il ciuccio di notte e infilarlo tra le sbarre del lettino in modo che si nasconda negli angoli più assurdi del pavimento.
Oppure sul passeggino al supermercato tirare giù tutto il possibile dagli scaffali.
Oppure dire decisamente e fermamente NO quando non vuole fare una cosa. O accarezzare la mamma e gli altri bambini...
Insomma lui con questa manina non si arrende, è la sua risorsa per toccare il mondo...Una volta era immobile come ora la sinistra: che pena vederla lì ferma e rigida e pensare alle mille cose che potrebbe fare. Ma noi la aspettiamo. Fabullo non si arrende.

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Crederci sempre.
Arrendersi mai!
Accade spesso che sia l'ultima chiave ad aprire la porta.

La strada è lunga. Talvolta, camminando lungo la strada , vedi alberi bellissimi con foglie, fiori e frutti: alcune volte vedi solo una strada, senza un bel passaggio; altre volte senti di essere su una strada senza fine e la meta sembra troppo distante.
Ma non puoi smettere di camminare semplicemente perchè la distanza sembra grande, perchè sei stanco o no hai l'ispirazione. Allora devi essere un soldato e marciare coraggiosamente e instancabilmente.
Ogni giorno percorrerai un altro miglio e, un passo alla volta alla fine raggiugerai la meta. In quel momento sentirai sicuramente che valeva la pena di lottare così tanto.

Anonimo ha detto...

" anche il viggio più lungo
comincia con un piccolo passo".

Anonimo ha detto...

mamma mia, acqua dal cielo a secchi!!! mi sa che qualcosa del nostro week-end salta...

Anonimo ha detto...

Bellissime le foto dei bambini con la maglia numero 10 di Alex...

Grazie Alex!

Bollettino medico nonna Roby:
ieri, venerdì, controllato braccio ma le mie ossicine non erano proprio a posto al 100% ma solo al 95%.
Quindi altra tirata di dita e braccio e altra ingessatura.
Male terribile, ho fischiato la marcia reale doppia.
Adesso speriamo siano a posto.
Avventura molto dolorosa e spiacevole.
Come vedete ho anche io i miei guai.

Bacioni a pioggia

nonna Roby

Anonimo ha detto...

Piove. Sotto la gronda è un nido nuovo.
Beve le stanche lacrime del cielo ne gran giardino, un triste albero
immoto

Anonimo ha detto...

La pioggia continua a cadere
e tutta la terra trafigge:
le luci grondanti e affiochite
incerte sui marciapiedi.
La pioggia continua
a cadere
sottile pungente
accidiosa
e tutte le strade son colme
elacrime stillano gli alberi.
La pioggia continua a cadere,
nel grande silenzio a cadere,
edombre e fantasmi s'allungano,
enormi fantasmi i palazzi.

L.Fiorentini

Anonimo ha detto...

Un'orrenda tempesta annientò l'aria
poche e livide le nubi:
un'ombra come il manto
d'un o spetro
nascose terra e cielo.
Delle forme ghignavano sui tetti
e sibilavano nell'aria
scuotendo i pugni,
agitando chiome frenetiche.
Schiarì il mattino, che svegliò gli uccelli
e fu la pace come il Paradiso.

Emily Dickinson

Anonimo ha detto...

Vagavano in lenta processione, bianche come spuma lattea, gonfie, bislunghe, ricciute,
ondulate e dalle forme più strane.
Alcune, più basse,
annaspavano i loro fiocchi
attorno alle guglie rocciose alte, superbe, bianche come la neve;
navigando sull'azzurro inseguite da un corteo di membi e di cirri; altre ancora, più sottili e trasparenti, parevano lembi di garza leggera o fiocchi di bambagia cardatadal vento.

Anonimo ha detto...

LO SCOGLIO

Pernottò una nuvola dorata
sul seno di un gigante-scoglio,
al mattino presto ne fuggì
lietamente giocano nell'azzurro;
Umida traccia rimase nella ruga dello scoglio antico.
Solitario se ne sta, nell'intimo suo assorto e silente piange nel deserto.

(Michail Jur'evic Lermontov)

Anonimo ha detto...

QUESTO PANE CHE ROMPO

Questo pane che rompo un tempo fu frumento,
Questo vino su un albero straniero
nel suo frutto fu immerso,
L'uomo di giorno o il vento nella notte
Gettò a terra le messi, la gioia dell'uva infranse.
Un tempo, in questo vino, il sangue dell'estate
Pulsò nella carne che vestì la vite,
un tempo, in questo pane
Il frumento fu allegro in mezzo al vento,
L'uomo spezzò allora il sole, abbattè allora il vento,
Questa carne che rompete, il sangue a cui lasciate
devastare le vostre vene, furono
Frumento ed uva, nati
Da radici e da linfa sensuali, voi
Bevete del mio vino, spezzate il mio pane.

Dylan Thomas

Anonimo ha detto...

Vabbè, almeno Pirandello non è all'aperto e lo ascolteremo intirizziti ma contenti!!!! Tra l'altro verrà recitato in uno dei teatri di Telecittà, che emozione...
Speriamo solo che qualcuno abbia voglia di uscire di casa, con questo tempo da lupi.
fabullo fa nanna. Io porto Michi alla scuola di danza e dopo tutti dai pompieri: ci siamo parlati prima e abbiamo deciso di vederci comunque, poi ci torneremo un altra volta col sole, così porteranno fuori i messi e attiveranno le pompe. Sono davvero gentili.

Ma allora c'è qulcun altro che legge Dylan Thomas...

Anonimo ha detto...

Oh, fatemi una maschera e un muro per nascondere alle spie
Dei vostri occhi aguzzi e laccati e degli artigli occhialuti
Lo stupro e la rivolta degli asili infantili del mio volto,
Mordacchia d'albero ammutolito per bloccare contro i nemici scoperti
La lingua baionetta in questo indifeso pezzo da preghiera
(Questa bocca) e la tromba delle bugie soavemente sonata,
Espressione di tono scolpita in quercia in antica arnatura
Per proteggere il cervello corrusco e smussare gli ispettori,
E un vedovile dolore unto di lacrime languente dal ciglio
Per velare la belladonna e
lasciare che gli occhi asciutti
Scorgano gli altri tradire le lagnose bugie delle loro sconfitte
Con la curva della bocca nuda e il sorriso sopra i baffi.

Anonimo ha detto...

Ventiquattro anni mi rammentano le lacrime degli occhi
(sotterra i morti se hai paura che vadano alla tomba con le doglie.)
Nell'arco della porta naturale stavo accosciato come un sarto
A cucirmi il sudario per il viaggio
Alla luce del sole divoratore di carne.
Tutto agghingato per
morire, il sensuale incedere iniziato,
Con le mie rosse vene piene zeppe di soldi
Verso la meta conclusiva, a città elementare,
Io vado avanti quanto è lungo il sempre.

(Dylan Thomas)

Anonimo ha detto...

Splendessero lanterne, il sacro volto,
Preso in un ottagono d'insolita luce,
Avvizzirebbe, e il giovane amoroso
Esiterebbe, prima di perdere la grazia.
I lineamenti, nel loro buio segreto,
Sono di carne, ma fate entrare il falso giorno
E dalle labbra le cadrà stinto pigmento,
La tela della mummia mostrerà un antico seno.

Mi fu detto: ragiona con il cuore;
Ma il cuore, come la testa, e un'inutile guida.
Mi fu detto: ragiona con il polso;
Ma, quando affretta, àltero il passo delle azioni
Finchè il tetto ed i campi si livellano, uguali,
Così rapido fuggo, sfidando il tempo, calmo gentiluomo
Che dimena la barba al vento egiziano.

Ho udito molti anni di parole, e molti anni
Dovrebbero portare un mutamento.

La palla che lanciai giocando nel parco
Non è ancora scesa al suolo

(Dylan Thomas)

Anonimo ha detto...

Dolci voci lontane
pe 'l notturno silenzio
nel bujo denso traggonmi
l'anima or qua or là
e l'anima e le vane
voci, si come tremulo
riflesso d'acqua mobile
pe 'l tetto, intenta va.
Ditemi, o voci, dite:
da quali labbra rosee
uscite carezzevoli,e
perchè mai, perchè?
Siete un inganno mite
e insieme strazievole,
voci de le memorie
sparse d'intorno a me.
Là giù, su 'l vasto piano,
ove or la notte squallida
siede e il freddo silenzio
io le parlai d'amor...
ed or l'inganno strano
ripete a me le trepide
sue parole, dolci aliti
di già odorato fior.
Là, su quel bosco alpestre,
le più bizzarre favole,
si come erbe selvatiche,
rupper dal mio cervel:
ora le voci destre
di lassù mi ripetono
quei miei sogni fantastici
pe 'l fantastico ciel.
Ditemi, o voci,dite:
perchè dentro la squallida
notte chiamate l'anima?
e destarvi, perchè?
Siete un inganno mite
e insieme strazievole,
voci de le memorie
sparse d'intorno a me.

Momentanee di L. Pirandello

Anonimo ha detto...

Scrivo mentre piove, e mentre provo il nuovo pc:

Come vestire Paolo per andare al milu....

Ieri nel tardo pomeriggio, mentre, come si dice,"RUBAVO" la merenda ai bambini al parco giochi, mi è stata rivolta questa domanda da Angela. Io senza neanche pensarci ho risposto: fagli mettere un paio di jeans belli, delle scarpe da ginnastica belle, una maglietta o una camicia carina e poi gli fai mettere un po di gel nei capelli... Voi vi chiederete cosa c'è di strano.... La cosa strana e la brutta figura che mi sono fatto e stata quando ho detto di mettere del gel nei capelli a Paolo.... Le signore che c'erano li ieri pomeriggio(non faccio i nomi per la privacy) mi hanno riso dietro... Io mi chiedevo il perchè di tanto ridere e poi, anche se lo sapevo ma mi suggiva dalla mente, mi hanno detto che paolo non aveva molti capelli..... Non immaginate come mi sono sentito.... Comunque oltre che chiedere scusa, altro non so che fare.... SCUSA PAOLO!!!!
Ci vediamo al parco giochi... Ciao ciao

P.S. Se ho sbagliato a scrivere qualche parola o a coniugare qualche verbo ditemelo, che dovrò andare al più presto a fare qualche ripetizione di italiano.

Firmato L'orco che ruba la merenda ai bambibini

Anonimo ha detto...

siamo stati dai pompieri!!! Che bello,che belle persone!!!
abbiamo passato insieme un paio d'ore che sono davvero volate. abbiamo anche fatto un giro sul camion e Fabullo aveva gli occhi più grandi di tutta la faccia, erano enormi, pieni di gioia e di meraviglia!!!

Anonimo ha detto...

Benvenuto sul nostro blog all'orco che ruba la merenda ai bambini!!!
Paulo Aimo ha detto che solo tu lo capisci, perchè e' vero che lui starebbe benissimo con il gel sui capelli!!!!
Dai, cerchiamo di organizzarci per le lezioni di guida!!!


Il tempo marca molto ma molto male.
Domani il concerto di Caluso salta. Non so ancora niente di Cuceglio, ora mi informo.
Speriamo in Pirandello, mi spiacerebbe per gli attori se vanisse poca gente, ma c'è davvero il diluvio.

Anonimo ha detto...

Ola,

mi sarebbe piaciuto vedere il teatro di Pirandello. Soprattutto "La patente", che è quasi da ridere, da sorridere, non è troppo seria.
Ma sono pigro e piove e non è serata ed è andata così.

Ci si vede l'8.

Se non piove forse domani vado a fare un giro in piazza Castello.

zio

Anonimo ha detto...

ciao!
son proprio contenta oggi siate riusciti a fare una bella gita dai pompieri,vi ho pensati tra gli scaffali del supermercato nella spesa del sabato pomeriggio, tra un "cosa cavolo mi sono dimenticata" (perchè naturalmente da brava casalinga il biglietto l'ho fatto si...ma l'ho lasciato puntualmente a casa) e un "ah già, questo potrebbe servire" (articolo totalmente inutile,come sempre)....
bene, buona serata e un bacione a michi e fabullo, buona notte :))

anna

Anonimo ha detto...

Volevo guardare il mondo
attraverso i tuoi occhi azzurri,
dello stesso colore del cielo
dove liberi volano i tuoi sogni,
la tua infanzia e la tua fantasia.
Ma il tuo sguardo è impaurito,
i tuoi occhi sono pieni di tristezza,
splende in essi solo la speranza
per tempi nuovi, nuove possibilità.
Mi guardano chiedendomi un perchè.
Questi occhi che chiedono solo un sorriso
ma sono loro che adesso lo danno a me.

Anonimo ha detto...

sono tornata ora dalla rappresentazione di Pirandello. Da brivido, che bravi. Davvero, si sono riaccese le luci ed eravamo tutti con gli occhi lucidi e senza parole.
Purtroppo c'era pochissima gente, complice forse il maltempo.
Però, davvero, peccato per chi non c'era, perchè era da tanto che non assistevo a qualcosa di così emozionante. "L'officina di Efesto" è una compagnia teatrale torinese: se ne avete occasione andateli a vedere, ne vale la pena.

Anonimo ha detto...

fate un salto qui:
http://blog.libero.it/abcl08/view.php?reset=1&id=abcl08
ciao Fabullo, ciao Michela e ciao alla mamma e al papà