Quel camion lì.

Stanchezza  sonno e crisi. E mi fermo qui.

Facciamo che racconto l’unica cosa buona.

Jacek aveva risistemato l’assetto del girello: Fabullo si ritrovava così più dritto, però bisognava capire se ce la faceva a camminare o se tirava fuori qualche schema che non andava bene. Poi non riuscivamo mai a provare perché ce n’è sempre una. E’ come la bici posteggiata lì in attesa di tempi migliori.

L’unica cosa buona di questi tre giorni di scuola è che con il girello non è andata male: le maestre l’hanno visto in effetti più dritto, con dei passi fatti bene e non sulle punte, senza saltare come un coniglio. Fa più fatica, fa dei passi più corti, ma fatti bene, quindi andiamo avanti nel farlo allenare.

Per il resto speriamo che passi. Incrociamo e incrociamo. E’ come quando c’è il solito che camion che passa e ripassa e uno non ce la fa a spostarsi, e lo lascia passare e ripassare perché non si sa più bene come si possa andare via. E’ thè, giuro. Però penso che l’immagine  renda l’idea.

Buona giornata.

Angela