Se il contrario di irrequietezza fosse quietezza, noi vorremmo sperimentarla. Poiché non è un termine tanto contemplabile, possiamo lasciare perdere: meno male, perché altrimenti non sapremmo tanto come fare, oggi come oggi.
Che, per altro, ieri è passato il Giro in fondo alla strada
del paese e l’elicottero ha cambiato inquadratura proprio quando stava sulla nostra
collina.
C’entra qualcosa, mia cara, con l’esordio, tutto ciò? Mi sembri assai divagante, dice LA
PAOLA.
Ma no che non c’entra l’elicottero, che qui si voli con i
pensieri è noto, Pindaro era un dilettante.
C’entra l’irrequietezza? Mah, si, anche se non è forse la definizione
più corretta: vuol dire che siamo sulle spine, per aria, perplessi, con il
fiato non cortissimo ma il respiro non è profondo, sta a mezza via, ecco.
Perché tutto sembrava andare molto meglio con l’inizio della
cura, negli ultimi due giorni invece ci siamo di nuovo lentamente attorcigliati
a qualcosa. A non sappiamo cosa.
Fatto sta che Fabullo si è lamentato, è stato agitato: non
come quando aveva chiaramente le coliche, nulla di così violento. Ma la faccia
è stata stanca, triste, pallida, tirata,
non è riuscito a riposare se non per brevi intervalli.
Solo per dare un esempio in soldoni sonanti (non quelli
veri, niente borsa di Prada, ditelo a Quelli Che Sanno): per quanto le nostri
notte siano sempre fatte di grandi sonnellini a singhiozzo fino alle sei del mattino
scarse, la domenica cerchiamo di stare comunque sdraiati fin verso le sette abbondanti,
per dare riposo a muscoletti e ossicini vari.
Ecco, le ultime notti altro che a singhiozzo. Ieri mattina
alle sette Fabullo era già in soggiorno per provare a farlo essere più contento,
prima delle otto Paulo Aimo Giardiniere era già fuori a zappare e a seminare il
prato e io piegavo ceste di roba pulita, tanto ormai la giornata era
avviatissima.
Non abbiamo capito niente: se sia solo agitazione, che non è
impossibile perché tutti i farmaci neurologici potrebbero avere un diverso
assorbimento ed è possibile che servano alcuni giorni per trovare un
equilibrio. Oppure ha un dolore, non troppo ma un po' sì.
Ieri alla fine, a metà mattina, abbiamo deciso che: ripristinavamo
gli stessi fermenti lattici che avevamo ridotto qualche giorno prima; davamo
della tachipirina per qualche dolore, chissà se e dove. E quindi, appunto, siamo
ondeggianti: tra la preoccupazione, l’indeterminatezza, e vai a sapere che altro.
Tra poco arriva il Medico Santo Subito, gli abbiamo già
preparato la colazione.
Buona Giornata.
Angela
4 commenti:
Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per Fabullo e voi. Forza forza che il
Medico Santo Subito trovi una soluzione. Coraggio.per oggi senza impicci ma qualche.migioramento. 🤗🤗💓
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZA FABIO!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Mannaggiaaaaaaaa
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZA FABIO
FORZA AIMO
FORZA FAMIGLIE SPECIALI
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Forza Forza Forza Fabullo
Xxxxxxxxxxxxxxx
Posta un commento