lunedì 6 maggio 2024

Ondeggiamo.

 Se il contrario di irrequietezza fosse quietezza, noi vorremmo sperimentarla. Poiché non è un termine tanto contemplabile, possiamo lasciare perdere: meno male, perché altrimenti non sapremmo tanto come fare, oggi come oggi.

Che, per altro, ieri è passato il Giro in fondo alla strada del paese e l’elicottero ha cambiato inquadratura proprio quando stava sulla nostra collina.

C’entra qualcosa, mia cara, con l’esordio,  tutto ciò? Mi sembri assai divagante, dice LA PAOLA.

Ma no che non c’entra l’elicottero, che qui si voli con i pensieri è noto, Pindaro era un dilettante.

C’entra l’irrequietezza? Mah, si, anche se non è forse la definizione più corretta: vuol dire che siamo sulle spine, per aria, perplessi, con il fiato non cortissimo ma il respiro non è profondo, sta a mezza via, ecco.

Perché tutto sembrava andare molto meglio con l’inizio della cura, negli ultimi due giorni invece ci siamo di nuovo lentamente attorcigliati a qualcosa. A non sappiamo cosa.

Fatto sta che Fabullo si è lamentato, è stato agitato: non come quando aveva chiaramente le coliche, nulla di così violento. Ma la faccia è stata stanca, triste, pallida,  tirata, non è riuscito a riposare se non per brevi intervalli.

Solo per dare un esempio in soldoni sonanti (non quelli veri, niente borsa di Prada, ditelo a Quelli Che Sanno): per quanto le nostri notte siano sempre fatte di grandi sonnellini a singhiozzo fino alle sei del mattino scarse, la domenica cerchiamo di stare comunque sdraiati fin verso le sette abbondanti, per dare riposo a muscoletti e ossicini vari.

Ecco, le ultime notti altro che a singhiozzo. Ieri mattina alle sette Fabullo era già in soggiorno per provare a farlo essere più contento, prima delle otto Paulo Aimo Giardiniere era già fuori a zappare e a seminare il prato e io piegavo ceste di roba pulita, tanto ormai la giornata era avviatissima.

Non abbiamo capito niente: se sia solo agitazione, che non è impossibile perché tutti i farmaci neurologici potrebbero avere un diverso assorbimento ed è possibile che servano alcuni giorni per trovare un equilibrio. Oppure ha un dolore, non troppo ma un po' sì.

Ieri alla fine, a metà mattina, abbiamo deciso che: ripristinavamo gli stessi fermenti lattici che avevamo ridotto qualche giorno prima; davamo della tachipirina per qualche dolore, chissà se e dove. E quindi, appunto, siamo ondeggianti: tra la preoccupazione, l’indeterminatezza, e vai a sapere che altro.

Tra poco arriva il Medico Santo Subito, gli abbiamo già preparato la colazione.

Buona Giornata.

Angela

4 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per Fabullo e voi. Forza forza che il
Medico Santo Subito trovi una soluzione. Coraggio.per oggi senza impicci ma qualche.migioramento. 🤗🤗💓

Luana ha detto...

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FORZA FABIO!
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Paola ha detto...

Mannaggiaaaaaaaa
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FORZA FABIO
FORZA AIMO
FORZA FAMIGLIE SPECIALI
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BOOG ha detto...

Forza Forza Forza Fabullo
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