lunedì 8 luglio 2024

I fattivi.

 I fatti parlano da soli: sempre Luana coglie, sempre. Non si può dire diversamente, né meglio.

Allora proseguiamo la linea dei fatti, prima puntata (così avvisati mezzi salvati). E torniamo al nuovo aggiornamento sulla vicenda della Famiglia Isterica in grave difficoltà con l’assistenza.

Ovviamente è una situazione assolutamente, purtroppo, sovrapponibile a svariate altre, di altri territori, al di là della città metropolitana di Torino: parliamo di questa perché la onlus si occupa di questa bambina da sempre, e quindi la vicenda la possiamo, come dire, sviscerare meglio. La onlus se ne sta occupando in modo molto tecnico, noi chiacchieriamo tra Amici: ma questo non significa che diciamo fandonie, e, rieccoci, i fatti parlano da soli.

Mettiamoli in tavola solo come punto fermo per ricordarceli bene, perché li sappiamo già, quindi siamo brevi: il sistema territoriale nella sua globalità (medica e socio sanitaria) ha definito i bisogni di questa bambina, esplicitato che è necessaria un’assistenza intensiva che copre aspetti che, tecnicamente, rientrano sia nell’ambito assistenziale che in quello infermieristico; tali aspetti non sono pianificabili nella giornata per le esigenze cliniche della Persona (messo maiuscolo per rispetto, Quelli Che Sanno utilizzano lo stesso metodo ortografico perché depone meglio nei loro progetti, i quali io li scrivo minuscoli, a voi la proprietà transitiva), per cui l’operatore che verrà inviato dovrà essere autorizzato e formato per compiere ogni atto necessario nell’istante specifico. Il sistema territoriale suddetto ha quindi strutturato il mitico progetto: ma non lo sta mettendo in atto. La Famiglia Isterica è scoperta, completamente sola, senza, per altro, nessun supporto economico che non sia l’assegno di accompagnamento. Per altro, erogato dall’inps, non c’entra niente. Ha un impatto sulle esigenze totali infinitesimale.

Eccoli i fatti: allo stato attuale, dopo mesi, emerge l’indadempienza. Non si può dire in un altro modo. Il servizio territoriale esiste per fornire un servizio che non sta fornendo. Altri giri di parole non sono necessari. Un servizio che non serve non è un servizio.

Adesso andiamo oltre e passiamo alla metafisica, ci vuole. Bisogna riflettere.

La madre di tutte le colpe, in questa situazione, è la disonestà intellettuale da parte del sistema territoriale: di tutte, è la peggiore delle colpe.

Perché manca a prescindere la presa d’atto, ed è una mancanza volontaria, quindi gravissima. Sarebbe necessaria l’ammissione: ok. Stiamo procedendo in modo scorretto; dopo mesi nulla si muove e gli attori siamo noi, sistema territoriale. Evidenziamo il problema, ammettiamolo, ma poi rimuoviamolo questo problema; oppure: ammettiamo che non siamo l’ente apposito, che non siamo creati e pagati per questa specifica vicenda, dobbiamo chiamare in causa qualcos’altro, di più in alto; e poi: ammettiamo che la Famiglia Isterica è in grado di svolgere ogni singola incombenza con la bambina meglio di ogni altro operatore che rifiuta l’incarico, ammettiamo che in questo modo stiamo risparmiando un capitale, e che dobbiamo comunicare ai Genitori Isterici che uno di loro ha l’obbligo formale di abbandonare l’attività lavorativa (e lo dobbiamo ammettere quando qualunque altro ente mette in luce come i numeri degli occupati sul territorio nazionale siano uno dei problemi sociologici attuali).

Non ci sono sfumature: o si evidenzia il problema e lo si risolve; o si ammette il limite.

Se questo non avviene, se non emerge, sembra che il problema non esista; se ci pensate, ha un senso: se il problema non esiste, il sistema socio territoriale non è inadempiente.

I fatti.

Certo che Lei, Signora Mia, dice proprio sempre le stesse cose. Certo, e ribattiamo sempre allo stesso modo: non si può cambiare la narrazione se non cambiano i fatti. Punto primo.

Punto secondo: poiché in questo mondo mediatico le informazioni sono sempre troppe e si perde la gerarchia dell’importanza, è necessario ribadire, ricordare. Anche perché, altrimenti, viene uno dei cattivi pensieri: che a forza di dire sempre quelle, le Famiglie Isteriche poi sono stremate e si stufano; i malpensanti come noi potrebbero supporre che sia una strategia da parte di Quelli Che Sanno. (Attenti: i cattivi pensieri saranno anche un peccato, ma i fatti sono qualcos’altro, consiglio a Quelli Che Sanno di stare muti come orate).

Punto terzo: certo che bisogna parlare nel senso specifico di comunicare i fatti veri ed innegabili; bisogna condividerli, senza omettere, senza dire bugie: non me ne vogliano Quelli Che Sanno, ma le funzioni di un pubblico servizio non rientrano nel contesto dei pettegolezzi, spiacente, sono atti appunto pubblici. Certo che poi: metti che si condivida tra persone che si occupano degli stessi argomenti, ad esempio vari enti nel contesto della disabilità e della sua tutela, per approfondire e comprendere; che un ente condivida con un altro, e via di seguito; e, al mercato mio padre comprò, alla fine si arriva a chiacchierare con qualcuno  che una parte di quel sistema territoriale talvolta lo finanzia: ecco, magari, la prossima volta la mano per quella parte lì, non la alza.

Ma questa non è una responsabilità del condividere fatti veri del pubblico servizio; è una responsabilità del pubblico servizio che non adempie, quindi non serve.

Tanto Quelli Che Sanno mica leggono il blog.

Buona Giornata.

Angela

3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Povere famiglie isteriche e poveri noi tutti . Siamo.in.un paese incivile che non si prende cura dei più fragili! Xxxxxxxxxxxxxxx perché qualcosa cambi nel sistema. Buondì giornata forza forza e coraggio 💓💓

Paola ha detto...

FORZA FORZA FORZA
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZA FABIO
FORZA AIMO
FORZA FAMIGLIE SPECIALI
FORZA A TUTTI
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

BOOG ha detto...

Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Famiglie Speciali
Forza Forza Forza