Sicuramente esistono parole abusate, particolarmente in questa epoca di grande rumoreggiare continuo e poca sostanza, tra cui il termine incredibile: lo si usa certamente anche a sproposito, giusto per chiudere vari discorsi.
venerdì 28 febbraio 2025
Parole scelte.
giovedì 27 febbraio 2025
Mirabolante.
Ce l'abbiamo fatta ad andare a fisioterapia dopo un mese, mirabolante esperienza.
E vi dirò di più: che il viaggio di andata è andato benissimo, chissà se è perché mezz'ora prima di partire gli ho dato la Tachipirina, che normalmente non è proprio una soluzione; ma ho messo lì l'antispastico che andava dato la mattina presto, per provare.
Adesso dirvi che tutto abbia funzionato perché è stato un miracolo, perché il problema di solito è il mal di pancia e l'antispastico abbia funzionato, o se banalmente il bromuro lo ha steso indipendentemente dal problema, ovviamente io non lo so.
Fatto sta che.
La tangenziale era pure libera, io ho potuto gorgheggiare come un'anatra tutto il tempo. Con la dovuta attenzione ai tir, che quando il traffico è tranquillo si spostano da una corsia all'altra senza farsi proprio dei grandi problemi: ieri erano più squinternati che mai, ho perso completamente il filo di quale sia il valico con la Francia aperto in questo momento perché il caos che creavano era comunque totale.
Il ritorno invece non è andato altrettanto bene, E chissà se dipende dal fatto che era finito l'effetto del farmaco.
Sempre chissà chissà chissà.
Ha cominciato ad urlare quando eravamo a meno di 10 minuti da casa, ma sono stati eterni.
Però abbiamo visto cose bellissime: c'erano 18 gradi e il cielo azzurro. Ho visto cose come le fronde degli alberi cullarsi alla brezza e proiettare la loro ombra sulle case; ho visto foglie tenere nascere; ho visto persone sedute fuori a chiacchierare un po' approfittando della temperatura mite, con gli occhi sorridenti; ho visto gli operai dei cantieri togliersi la giacca perché si stava bene; le persone in pausa dal lavoro andare a passeggiare guardando all' insú.
Ho sentito i raggi del sole e l'arietta sulla faccia e anche tra le mani aperte.
Quelle cose che si vedono quando non si esce mai da casa, giusto per intenderci, e quando accade tutto è a tal punto incantevole e generoso.
Fabullo non ha visto e sentito niente, perché o ha dormito oppure ha pianto.
Noi pensiamo che questa cosa non vada proprio bene. E, stavolta, non serve alcun chissà.
Buona Giornata.
Angela
mercoledì 26 febbraio 2025
L'immisurabile inesistente.
Ieri è stata spedita la PEC con tredici allegati per la fondazione bancaria a cui abbiamo presentato richiesta di finanziamento su progetto, non per l'elemosina, come dicono le povere fondazioni, ma scrivendo bene cosa facciamo e vogliamo fare.
martedì 25 febbraio 2025
Sequenza aggettivale.
Ieri era lunedì, e quindi in giornata abbiamo fatto il punto
con il Medico Santo subito, come facciamo di settimana in settimana per
decidere cosa fare di tutti questi farmaci che Fabullo sta prendendo.
Sicuramente va meglio rispetto ad un mese fa, ma i dolori
sono ancora parecchi, e molto debilitanti; quindi, da un lato abbiamo paura a
togliere qualcosa che poi finisce che torniamo indietro, e dall'altro dobbiamo
veramente capire cosa succede e che cosa abbia, approfittando del fatto che ora
è tutto più tranquillo.
Non è detto che capiremo mai che cosa abbia: però, se non lo
capiamo, dobbiamo prendere delle decisioni importanti per la gestione di questo
dolore.
Per intanto il Medico Santo Subito fa un passo alla volta: la
prima cosa è riportare a livello di base il gastroprotettore senza toccare
nient'altro, così se la faccenda peggiora di nuovo abbiamo già una prima
discriminante.
Poi farà lui direttamente una prima ecografia addominale,
per avere una valutazione almeno di massima, dobbiamo solo vedere quando sarà
possibile.
Siamo tutti molto stanchi.
Avviliti.
Scoraggiati.
Pazienza.
Buona Giornata.
Angela
lunedì 24 febbraio 2025
L'altra clessidra.
La famosa legge, approvata, sul progetto di vita dei disabili,
diretta discendente della convenzione Onu che l’Italia ha firmato, doveva
essere attiva su tutto il territorio nazionale da gennaio 26.
Invece, senza alcuna spiegazione, è stata posticipata, al
momento al 2027.
Contesto immediato: gli organismi
di governo sembrerebbero abbastanza abituati a decidere senza spiegare, a non
rispondere, il che non è proprio consono alla definizione di democrazia. Quindi,
forse, la vicenda non è proprio occasione di stupore.
Allora, non stupiamoci, però due
parole facciamole.
Che a grandi propositi non corrispondessero
grandi fatti, era abbastanza evidente: gli stanziamenti erano nulli. Gli attori
in causa, per l’attuazione dei progetti personalizzati, tendenzialmente, erano
nervosi e pronti, come dire, al boicottaggio: la scusa ufficiale era che la
sperimentazione era attiva solo in 5 regioni, fino al 2026. Risposta sbagliata:
la sperimentazione limitata non era comunque una buona ragione per ignorare la
legge approvata, soprattutto a parità di risorse economiche. Cioè: se stanziate
600 euro per quella figura professionale che per quella Persona è inutile, solo
perché fa comodo proporre il pacchetto prefatto, ecco, allora la stessa cifra
la date al professionista che mi è effettivamente di aiuto. Se per Voi (servizi
sanitari e socio sanitari) è un problema, perché non avete competenze, Vi
arrangiate; se non riuscite perché è un lavorone e non avete personale, fate emergere
il problema, e non dite sempre che siete bravi, che raggiungete i risultati, ai
danni della Persona che dovreste tutelare.
Ecco: figuriamoci ora che tutto
si è fermato.
L’irritante sta: nella non
comunicazione delle motivazioni con grande presunzione e disprezzo di una legge
approvata; nel fatto che questa legge era un po' un’emanazione del PNRR e qualche
malpensante potrebbe immaginare che sia un’altra delle situazioni in cui siamo
lievemente in ritardo e quindi si proceda a fare finta con elegante nonchalance.
Ma questi sono pensieri di
altissimo livello sociologico, analitico.
Rimaniamo terra terra: la nostra
fiducia rimaneva poca a prescindere, sinceramente. Ma atteniamoci ai fatti: si
rimanda, avanti nel tempo.
Il punto è sempre quello: che per
i disabili il tempo non scorre allo stesso modo. I minuti non pesano quanto
quelli degli altri, serve proprio una clessidra diversa.
Buona Giornata.
Angela
venerdì 21 febbraio 2025
Detto bene.
Siccome che è notizia condivisa e diffusa, da non dimostrarsi in quanto postulato, che sono noiosa come la pece, non vedo perché non approfittarne. Per cui continuiamo pure questo discorso con cui ho tediato sostanzialmente chiunque per tutta la settimana.
Un altro degli elementi fondamentali nell'istruttoria della valutazione di un progetto (vuol dire sostanzialmente quando la fondazione interessata decide o non decide se dare i soldini) è il cosiddetto impatto. (Non quello di una legnata in fronte causata da atti inconsulti all'ennesimo documento da modificare: simili pensieri non devono mai attraversare le nostre deboli menti.)
Significa numeri: cioè quanti sono i beneficiari coinvolti e quante attività vengono organizzate e con quanti professionisti, a parità di cifra.
Abbiate pazienza, però.
A parità di cifra, e sottolineo sempre che si parla di quattro soldi, perché tali sono gli ammontari (esiste il plurale? ma sì, tanto io invoco sempre l'infermità mentale e ci conto ciecamente) sotto i €10.000 per realizzare qualunque cosa, un conto è valutare ad esempio quanti spettacoli cinematografici o teatrali vengono organizzati e la quantità di spettatori a cui vengono offerti, all'interno di un progetto culturale.
Un altro conto è pensare che, con quei soldini lì, si coinvolgano decine e decine di disabili gravi, che invece hanno necessità di un approccio estremamente personalizzato e prolungato nel tempo, quindi costoso per definizione.
Allo stesso modo, il numero di professionisti scelti non è poi tanto una bella notizia, sempre a parità di cifra: i casi sono due: se i professionisti sono tanti vuol dire che le attività possono diluite e quindi molto poco significative; oppure sono pagati da fame, e quindi quelli disponibili sono i professionisti che nessun altro vuole perché non propriamente brillanti (esistono).
Oppure, ancora, l'intervento proposto è qualcosa di estremamente frammentato, per cui il professionista non può arrivare a conoscere il paziente bene, e quindi diventa assurdo pensare ad un approccio personalizzato.
Riassunto: non tutti gli ambiti progettuali possono avere gli stessi numeri. I numeri bassi non sono sempre sinonimo di sciocchezzuola eseguita.
Conclusione: gli enti che finanziano, di qualunque natura essi siano, quasi sempre valutano i progetti sulla carta senza sapere praticamente nulla dell'argomento.
Non è che mi vengano in mente tante altre parole per dirlo.
Che antipatica.
Già. Pazienza.
Buona Giornata.
Angela
giovedì 20 febbraio 2025
Ontologicamente.
Certo che è così, più le cose sono difficili e meno si fanno le richieste perché uno abbandona a prescindere. Oppure deve pagare talmente tanto i consulenti che possono fare questo lavoro che comincia a chiedersi se ne valga la pena.
Quello che veramente a me fa venire l'orticaria, la febbre da fieno, le mani che prudono, e svariati altri disturbi ascrivibili indubbiamente al mio stato mentale alterato, è che la disonestà intellettuale è veramente palese: perché non viene detto che le cose sono difficili così le mettiamo i bastoni tra le ruote. Preferirei che venisse detto questo, giuro.
Invece il concetto alla base di tutto è: Se non siete in grado di presentare simili documentazioni è perché non siete strutturati, e quindi non siete in grado di condurre le attività nel modo corretto. Quindi noi non diamo dei soldi a un ente che tanto non se la cava, perché sarebbero sprecati in favore di altri più meritevoli.
Assolutamente è disonesto intellettualmente questo filone di azione: perché il meritevole diventa il burocrate, l'esistenza ontologica filosofica, completamente fine a se stessa, che non è detto che coincida con chi poi eroga bene il servizio che dichiara di svolgere.
Ecco, la progettualità è diventata questo tremendo imbroglio.
Buona Giornata.
Angela
mercoledì 19 febbraio 2025
L'eleganza, ancora.
Ieri è stato messo in pausa tutto quell'insieme di considerazioni sulla musica classica, perché c'è una scadenza con una fondazione bancaria, che vorremmo usare per chiedere il device sulla valutazione del cammino; il quale, a sua volta, abbiamo già chiesto ad un'altra fondazione bancaria, ma non è che le risposte arrivino proprio subito, quindi uno si porta avanti.
martedì 18 febbraio 2025
Tanto prediletto.
Ieri all'interno delle varie attività manuali pedestri, intendendo con le suddette cose fatte con le mani e spostamenti con i piedi all'interno della casa, ho imperversato nel dettare scintillanti asserzioni da mettere poi tutti insieme per la menata sulla musica classica.
lunedì 17 febbraio 2025
Era sincero.
Accadono eventi che per noi sono toccanti: che in un contesto sociale quotidiano dell’umanità di questa parte di globo sono irrilevanti; però ne siamo sempre colpiti, davvero; perché, sempre in questa parte di globo, noi non facciamo statistica, nei tempi modi pensieri: da che ne consegue che sia possibile, anche congruo, che ci facciamo toccare da apparentemente ininfluenti accadimenti.
È venuto il tizio della caldaia, per il controllo annuale. È
la stessa azienda da 10 anni, tra manutenzione ordinaria e impicci occasionali,
i tecnici che arrivano ormai li conosciamo tutti.
Ha fatto il suo lavoro, poi è entrato per le scartoffie. Si è
seduto a scrivere, a prendere il caffè e a fare merenda. Noi ci occupavamo di
Fabullo, aveva vomitato innumerevoli volte, lo stavamo rilavando, ricambiando, in
più ai soliti annessi e connessi da eseguire nei tempi giusti.
Accomodati, ecco il caffè per te, porta pazienza se intanto
andiamo avanti con Fabullino.
Lui si è seduto, si è versato il caffè e ha detto: ci mancherebbe,
io sono sempre contento di venire da voi e di vedervi.
Ma era sincero, giuro. Non era una strategia per i clienti,
finalizzata al successivo esborso; è una persona educata a prescindere, è anche
simpatico, poteva fare il suo lavoro e non dirlo. Invece lo ha detto, e noi
abbiamo sorriso.
Non è poco sorridere. Anche perché poi un pensiero tira l’altro,
dal piccolo al grande, dal grande all’immenso, il tecnico gentile e sincero ha
fatto correre i pensieri oltre: per esempio: non è poi così scontato, dopo che
si sono compiuti i 26 anni, non si va più a scuola, non è più il tempo delle immense
compagnie (in motorino sempre in due e che belli erano i film), incontrare
persone nuove con cui si diventa davvero Amici, ci si sente uniti.
Quando accade, è un dono prezioso.
Come gli Amici Amatissimi di Fabullo, che siete Voi.
Continuavo a pensarci, ieri, perché i pensieri luminosi
durano e indicano la strada, mentre lavavo e asciugavo, accompagnata dal suono
della neve che si scioglie: non perché abbiamo trascorso la domenica sul
ghiacciaio del Plateau Rosà, ma perché, sempre nel frattempo, sbrinavo il
freezer, attività richiesta e rimandata da mesi, ma non ci entrava più niente;
quindi toglievo e mettevo pentole bollenti; e, ulteriormente contemporaneamente,
cercavo di inventarmi un razionale per
valorizzare il significato della musica classica all’interno dell’attività di
musicoterapia, perché una fondazione vuole quello per essere supplicata per un
contributo (che le Alte Sfere abbiano pietà di loro, in modo che non attecchiscano
i miei inviti a recarsi in amene località a passi lunghi e ben distesi). D’altra parte, se la Treccani ha scelto la parola
dell’anno, ed è quella lì che potete cercare sull’internèt, vuole dire che è
stata elevata ad elemento fondante della società.
Insomma, il pensiero degli Amici quando si diventa grandi è
molto ma molto meglio.
Buona Giornata.
Angela
venerdì 14 febbraio 2025
Eleganza.
Ieri ho fatto la riunione con la progettista, quella che io avevo prenotato per il giorno prima e invece l'avevo prenotata per il giorno dopo.
giovedì 13 febbraio 2025
E' la connessione iperspaziale.
Ci sono cose che non si possono dire e nemmeno scrivere, tornando a palla sui discorsi di ieri.
mercoledì 12 febbraio 2025
Abbagliata dall'intelletto. Il mio.
Ogni tanto ho delle intuizioni folgoranti, che mi sento talmente intelligente, intelligente da non crederci io stessa, sapete quei lampi chi squarciano l'ottundimento quotidiano.
martedì 11 febbraio 2025
Quel campionato lì.
Ieri è stato il giorno del recupero, come in ogni campionato che si rispetti, metti che nevichi troppo: dopo due settimane abbondanti di grande intensità assistenziale, eravamo veramente per aria su qualunque argomento si potesse toccare con l'immaginazione umana.
lunedì 10 febbraio 2025
In fondo, o per lì.
Fabullo respira meglio, effettivamente l’antibiotico ci voleva, le evidenze esistono.
La pancia: secondo noi va meglio, tenendo anche conto che lì
l’antibiotico qualche bel pasticcio lo provoca. Però le coliche sono meno:
soprattutto, sono concentrate in alcuni momenti nelle 24 ore; sostanzialmente,
l’antispastico nuovo qualcosa fa, e il vantaggio dura un po'.
Oggi dobbiamo fare il punto con il Medico Santo Subito: perché
siamo arrivati alle 2 settimane previste di raddoppio del gastroprotettore e,
soprattutto, ai 5 giorni di utilizzo di questo antispastico. Vediamo cosa
decide di fare, noi siamo preoccupati assai all’idea di assumere andature da
gambero.
Ieri Fabullo ha assistito alle manovre di rovesciamento e
valutazione della vasca di raccolta dell’acqua piovana, posizionata al primo
piano della travà, la cui traduzione è all’incirca fienile, apparentemente
rotta. In realtà non si è capito nulla, ma Fabullo è stato contento di Paulo
Aimo Handy Manny e Vicinato su e giù per le scale a pioli. Intanto è passata la
Stefi dei Monti Olimpici in discesa per il Piemonte per motivi professionali, e
nel trasferimento ha cambiato strada per entrare un attimo, e ci ha fatto felici.
Così Fabullo lavava i capelli e ascoltava la Stefi. È meglio che lavare i
capelli e basta.
In fondo, o da quelle parti lì, basta poco.
Buona Giornata.
Angela.
venerdì 7 febbraio 2025
Reiteranti e ridondanti.
Il Medico Santo subito è arrivato di nuovo, la sua gita da queste parti penso che la faccia ad occhi chiusi: dà l'ordine alla macchina e quella esegue, come Tornado di Zorro. E' sopraggiunta anche la febbre, quella un po' più seria: solo 38 ma intanto c'era, poi è scesa con la Tachipirina, con la respirazione che era un po' faticosa.
giovedì 6 febbraio 2025
Verde come le più belle cose.
Verde come l'erba giovane di aprile, la speranza, la malachite, il mare davanti a Piscinas e alle sue dune, la menta profumata che cresce al Villaggio Incantato, quello di una maglione che sferruzzò la mia mamma quando facevo le elementari e che ho messo finché ce n'era un filo, perché era uguale al verde smeraldo dei colori Giotto.
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mercoledì 5 febbraio 2025
Attendendo il colore.
Questa mattina arriva l'ingegnere a misurare la carica della batteria del nostro amato baracchino, mettendosi in contatto con la dottoressa per la valutazione di tutti i parametri: tale valutazione è importante perché comunque le crisi non vanno bene; ma ammettiamo che in questo momento è l'ultimo dei nostri pensieri.
Ora noi stiamo semplicemente pensando con orrore alla potenzialità che appaia sulla batteria il colore rosso.
martedì 4 febbraio 2025
Diagnosi chiarissima. Esplicita.
Il Medico Santo Subito ha visitato Fabullo e ha detto che l'aria passa bene, e dappertutto, e quindi abbiamo interrotto immediatamente il cortisone, comunque sarebbe stata eventualmente una piccola dose ancora ieri per finire di scalarlo, quindi la cura in realtà è stata fatta e ha funzionato.
lunedì 3 febbraio 2025
Tra le varie complessità.
Fondamentale: stiamo meglio.
Fabullo respira bene e le coliche sono pochissime. Oggi
arriverà il Medico Santo Subito a fare il punto: deciderà cosa fare con il
raddoppio dei gastroprotettori, se li riportiamo a dose normale sarà da vedere
cosa accade: l’essenziale è non tornare all’incubo. Pensiamo che il cortisone
ce lo sospenderà perché va bene.
Da sabato pomeriggio sto meglio anche io, davvero, che
sospiro di sollievo. Non avevo sostanzialmente niente di niente, ma il trattore
carico di quintali di legna continuava a passare e ripassare su ogni singolo
ossicino sconosciuto all’anatomia di quando si sta in salute; insomma, quando
uno sta da cani. Poi sabato pomeriggio è andata, tutto finito: per carità, stanchezza
giustificabile e comprensibile, ma un altro pianeta.
Meno male, perché la faccenda non era sostenibile a lungo.
Tra tutte le cose complesse accadute la scorsa settimana, è
anche successo che, una sera, veramente distrutti e preoccupati, carichi di
macigni su spalle e cuore, erano le nove, assistevamo Fabullo e l’unico
obbiettivo era riordinare un pochino e, non dico dormire, ma almeno sederci. Io
alzo gli occhi, vedo un movimento di incredula lievità (dove l’incredula ero
io) ed era un topo, 5 cm compresa la coda, stavolta c’era davvero.
Quindi che hai fatto, mia cara, chiede LA PAOLA, cogliendo l’essenza.
Ovviamente ho urlato come un’anatra, più per la sorpresa e l’idea dell’imminente
delirio gestionale che altro: perché era un topo, fosse stata la Biscia Che Striscia
io sarei uscita seduta stante (di corsa stante), così, in ciabatte, senza
giacca, e avrei urlato in cortile per un tempo indefinito, facendo accorrere altro
che il Vicinato. E non sarei rientrata finchè non mi davano le prove dell’avvenuta
rimozione, non che poi me la contano su.
Invece: il topo si è rifugiato nello sgabuzzino, io ho chiuso
la porta perché lì dentro ci rimanesse, Paulo Aimo Spaventato è arrivato dalla
camera che pensava ad una catastrofe, il Vicinato di sopra si è messo a correre.
Così, invece che sederci, abbiamo smontato lo sgabuzzino
pezzo per pezzo, scatola per scatola: nessuna traccia. C’era un piccolo buco,
dove passano dei tubi che devono essere a portata di mano, che non era mai stato
chiuso da una rete: probabilmente era scappato di lì, e forse anche entrato di
lì.
Adesso abbiamo la casa piena di trappole e tutto tace, aspettiamo
ancora qualche giorno. Ci fa anche un po' pena, è un topolino piccino, probabilmente
vuole solo stare al caldo e in compagnia: ma non possiamo tenerlo con noi,
ovviavia. Ieri, sempre per aggiungere qualcosa da fare alla delirante routine
domenicale, abbiamo anche smontato tutto il divano letto per sicurezza e, per
fortuna, nessuna notizia pervenuta. Pensavamo anche di chiedere al Gatto
Achille di stare un po' qui, ma quello ormai ha mille avventure tra vicoli e alberi,
non guarda mica noi.
Però, intanto che riposavamo in quiete in coteste faccende,
abbiamo guardato Full Monty, era necessario ridere senza ambizioni.
Buona Giornata.
Angela