venerdì 28 febbraio 2025

Parole scelte.

 Sicuramente esistono parole abusate, particolarmente in questa epoca di grande rumoreggiare continuo e poca sostanza, tra cui il termine incredibile: lo si usa certamente anche a sproposito, giusto per chiudere vari discorsi. 

Bisogna anche dire che ogni tanto è vero, però.
Ci sono situazioni in cui non si può liquidare il tutto come qualcosa di incredibile, quando invece stiamo parlando di un momento assurdissimo, piuttosto che mirabolante; e allora le parole sarebbero quelle lì. 
Ma ci sono quelle evenienze in cui uno legge rilegge legge ancora una volta, eventualmente si mette gli occhiali perché pensa di non aver letto bene, e poi invece ha letto bene, e poi semplicemente non ci crede. 
O meglio: la teoria è che non ci si può credere, poi bisogna crederci per forza, poichè si tratta di avvenimenti che alla fine mica sorprendono. 
Magari rattristano. 
Ecco, forse bisogna scegliere tra incredibile e avvilente, sempre come termine. 
Per esempio:  la faccenda della proroga dell'entrata in vigore sul territorio nazionale della legge sul progetto di vita nella disabilità, già approvata all'unanimità. 
L'istituzione che si occupa di rappresentare i disabili in Parlamento ha proprio dato risposte riguardo a tale proroga, che non era stata motivata per nulla. 
Tale istituzione, che dovrebbe tutelare, ha spiegato che non si può fare perché è difficile, e probabilmente l'hanno scoperto adesso tutti quanti, guarda lì le sorprese, poteva quasi uscire dall'uovo di Pasqua. 
Sostanzialmente: legge studiata e approvata all'unanimità, necessità di strutturare tutta una serie di cose che mancano per renderla attuativa, e, invece di lavorare duramente a tutto ciò, si dice che è difficile, e ci pensiamo poi. 
E lo dice con grande scioltezza proprio l'ente che dovrebbe arrabbiarsi fino a farsi venire verdi anche le sopracciglia. 
Sottolineiamo però qualcosa di fondamentale, anche coerente: ci troviamo nel pieno della quint'essenza di Quelli Che Sanno, che occupano uno scranno (che può spaziare dal mitico taburetto alla poltrona imbottina), che nessuno ha la facoltà di scoprire quale utilità abbiano nel ruolo in cui stanno (oserei anche dire nella Fondazione Galattica, ma vabbè, solo perchè sono cattiva).
Sceglietela voi la parola per definire tale faccenda. 
Buona Giornata.
Angela 

giovedì 27 febbraio 2025

Mirabolante.

 Ce l'abbiamo fatta ad andare a fisioterapia dopo un mese, mirabolante esperienza. 

E vi dirò di più: che il viaggio di andata è andato benissimo, chissà se è perché mezz'ora prima di partire gli ho dato la Tachipirina, che normalmente non è proprio una soluzione; ma ho messo lì l'antispastico che andava dato la mattina presto, per provare. 

Adesso dirvi che tutto abbia funzionato perché è stato un miracolo, perché il problema di solito è il mal di pancia e l'antispastico abbia funzionato, o se banalmente il bromuro lo ha steso indipendentemente dal problema, ovviamente io non lo so. 

Fatto sta che. 

La tangenziale era pure libera, io ho potuto gorgheggiare come un'anatra  tutto il tempo. Con la dovuta attenzione ai tir, che quando il traffico è tranquillo si spostano da una corsia all'altra senza farsi proprio dei grandi problemi: ieri erano più squinternati che mai, ho perso completamente il filo di quale sia il valico con la Francia aperto in questo momento perché il caos che creavano era comunque totale. 

Il ritorno invece non è andato altrettanto bene, E chissà se dipende dal fatto che era finito l'effetto del farmaco. 

Sempre chissà chissà chissà. 

Ha cominciato ad urlare quando eravamo a meno di 10 minuti da casa, ma sono stati eterni. 

Però abbiamo visto cose bellissime: c'erano 18 gradi e il cielo azzurro. Ho visto cose come le fronde degli alberi cullarsi alla brezza e proiettare la loro ombra sulle case; ho visto foglie tenere nascere; ho visto persone sedute fuori a chiacchierare un po' approfittando della temperatura mite, con gli occhi sorridenti; ho visto gli operai dei cantieri togliersi la giacca perché si stava bene; le persone in pausa dal lavoro andare a passeggiare guardando all' insú. 

Ho sentito i raggi del sole e l'arietta sulla faccia e anche tra le mani aperte.

Quelle cose che si vedono quando non si esce mai da casa, giusto per intenderci, e quando accade tutto è a tal punto incantevole e generoso.

Fabullo non ha visto e sentito niente, perché o ha dormito oppure ha pianto.

Noi pensiamo che questa cosa non vada proprio bene. E, stavolta, non serve alcun chissà.

Buona Giornata.

Angela 

mercoledì 26 febbraio 2025

L'immisurabile inesistente.

 Ieri è stata spedita la PEC con tredici allegati per la fondazione bancaria a cui abbiamo presentato richiesta di finanziamento su progetto, non per  l'elemosina,  come dicono le povere fondazioni, ma scrivendo bene cosa facciamo e vogliamo fare. 

Quindi è partita di spron battuto, modello Furia o Tornado, la scrittura della parte narrativa per quella fondazione che si occupa di musica classica, a cui vogliamo chiedere dei soldini per un progetto incentrato sulla musicoterapia. 
Vi spiego come funziona una giornata di scrittura del narrativo di un progetto. 
Di base c'è già strutturata una chat di gruppo, il cui gruppo è formato solo  da me stessa medesima, cioè dai dispositivi che posso utilizzare, in modo da fare i passaggi di cose rapidamente e dettare su WhatsApp, perché tutto è più semplice: se qualcuno dice che la tecnologia è una gran boiata lo accolgo con tanto piacere, e lo prego di mettersi lì a scrivere come gli amanuensi sul quaderno a quadretti al posto mio. 
I vari messaggi chat vengono mandati a capitoli, in modo che ogni messaggio corrisponda a una sezione da scrivere, così la revisione è semplice. 
Questa attività viene svolta tenendo in mano il telefono e continuando a svolgere le normali attività della nostra normale giornata:  che ne so, dettatura da un lato e con l'altra mano verso l'acqua dal bollitore al catino. Talvolta verso la miscela per la PEG dentro l'apposita sacca senza toglierne il tappo, così poi bisogna lavare un pavimento che più appiccicoso non si può: come è accaduto per l'appunto ieri, per cui, poi, per il mocio servivano due mani. Però contemporaneamente non ho dettato, bensì detto, una serie di parole che è meglio non conosciate.
Se la contemporaneità deve avvenire con due mani per attività più semplici,  allora apro la dettatura fissa. 
Quando tutto è abbastanza fatto, e ho la possibilità di sedermi per un pochettino, significa qualche minuto di seguito, vado al pc e apro Whatsapp web, così leggo tutte le boiate che ho dettato, le copio e le incollo su un Word che diventa poi, dopo attenta revisione fatta a 30 secondi di seguito per volta, il file che mando alla progettista perché lei ci costruisca sopra il budget, gli indicatori di efficacia, l'impatto sociale, e solo le Alte Sfere immagino sappiano cos'altro. 
Lo posso solo immaginare che lo sappiano, non ne sono certa.
Ho il pensiero che certe cose le sappiano solo quegli ossessivi che scrivono i bandi di progetto, che a loro volta, in realtà, hanno ricevuto precise indicazioni dai simpaticoni delle fondazioni, che gli danno quattro soldi per fare quel lavoro lì. 
Come dire: da queste parti, un lavoro che potrebbe durare, facendolo bene, un'oretta intensa, se va bene si prolunga per una giornata intera. 
Se la giornata in questione salta completamente per aria, può durare all'infinito, tipo la permanenza in tangenziale in tempi cupi. 
Sapete, nei progetti si misura tutto, Le uniche cose non misurabili sono i parametri dei tempi della vita. 
Per esempio: ieri Fabullo ha pianto tutto il giorno. Oggi proviamo a portarlo a fare fisioterapia, dopo un mese, per vedere se ci aiuta un pò; non è misurabile la preoccupazione relativa allo spostamento.
Se non è misurabile, non è finanziabile, quindi non conta e non esiste.
Ce ne eravamo già accorti.
Buona Giornata.
Angela

martedì 25 febbraio 2025

Sequenza aggettivale.

Ieri era lunedì, e quindi in giornata abbiamo fatto il punto con il Medico Santo subito, come facciamo di settimana in settimana per decidere cosa fare di tutti questi farmaci che Fabullo sta prendendo.

Sicuramente va meglio rispetto ad un mese fa, ma i dolori sono ancora parecchi, e molto debilitanti; quindi, da un lato abbiamo paura a togliere qualcosa che poi finisce che torniamo indietro, e dall'altro dobbiamo veramente capire cosa succede e che cosa abbia, approfittando del fatto che ora è tutto più tranquillo.

Non è detto che capiremo mai che cosa abbia: però, se non lo capiamo, dobbiamo prendere delle decisioni importanti per la gestione di questo dolore.

Per intanto il Medico Santo Subito fa un passo alla volta: la prima cosa è riportare a livello di base il gastroprotettore senza toccare nient'altro, così se la faccenda peggiora di nuovo abbiamo già una prima discriminante.

Poi farà lui direttamente una prima ecografia addominale, per avere una valutazione almeno di massima, dobbiamo solo vedere quando sarà possibile.

Siamo tutti molto stanchi.

Avviliti.

Scoraggiati.

Pazienza.

Buona Giornata.

Angela

 

lunedì 24 febbraio 2025

L'altra clessidra.

La famosa legge, approvata, sul progetto di vita dei disabili, diretta discendente della convenzione Onu che l’Italia ha firmato, doveva essere attiva su tutto il territorio nazionale da gennaio 26.

Invece, senza alcuna spiegazione, è stata posticipata, al momento al 2027.

Contesto immediato: gli organismi di governo sembrerebbero abbastanza abituati a decidere senza spiegare, a non rispondere, il che non è proprio consono alla definizione di democrazia. Quindi, forse, la vicenda non è proprio occasione di stupore.

Allora, non stupiamoci, però due parole facciamole.

Che a grandi propositi non corrispondessero grandi fatti, era abbastanza evidente: gli stanziamenti erano nulli. Gli attori in causa, per l’attuazione dei progetti personalizzati, tendenzialmente, erano nervosi e pronti, come dire, al boicottaggio: la scusa ufficiale era che la sperimentazione era attiva solo in 5 regioni, fino al 2026. Risposta sbagliata: la sperimentazione limitata non era comunque una buona ragione per ignorare la legge approvata, soprattutto a parità di risorse economiche. Cioè: se stanziate 600 euro per quella figura professionale che per quella Persona è inutile, solo perché fa comodo proporre il pacchetto prefatto, ecco, allora la stessa cifra la date al professionista che mi è effettivamente di aiuto. Se per Voi (servizi sanitari e socio sanitari) è un problema, perché non avete competenze, Vi arrangiate; se non riuscite perché è un lavorone e non avete personale, fate emergere il problema, e non dite sempre che siete bravi, che raggiungete i risultati, ai danni della Persona che dovreste tutelare.

Ecco: figuriamoci ora che tutto si è fermato.

L’irritante sta: nella non comunicazione delle motivazioni con grande presunzione e disprezzo di una legge approvata; nel fatto che questa legge era un po' un’emanazione del PNRR e qualche malpensante potrebbe immaginare che sia un’altra delle situazioni in cui siamo lievemente in ritardo e quindi si proceda a fare finta con elegante nonchalance.

Ma questi sono pensieri di altissimo livello sociologico, analitico.

Rimaniamo terra terra: la nostra fiducia rimaneva poca a prescindere, sinceramente. Ma atteniamoci ai fatti: si rimanda, avanti nel tempo.

Il punto è sempre quello: che per i disabili il tempo non scorre allo stesso modo. I minuti non pesano quanto quelli degli altri, serve proprio una clessidra diversa.

Buona Giornata.

Angela

 


venerdì 21 febbraio 2025

Detto bene.

 Siccome che è notizia condivisa e diffusa, da non dimostrarsi in quanto postulato,  che sono noiosa come la pece,  non vedo perché non approfittarne. Per cui continuiamo pure questo discorso con cui ho tediato sostanzialmente chiunque per tutta la settimana. 

Un altro degli elementi fondamentali nell'istruttoria della valutazione di un progetto (vuol dire sostanzialmente quando la fondazione interessata decide o non decide se dare i soldini) è  il cosiddetto impatto. (Non quello di una legnata in fronte causata da atti inconsulti all'ennesimo documento da modificare: simili pensieri non devono mai attraversare le nostre deboli menti.)

Significa numeri: cioè quanti sono i beneficiari coinvolti e quante attività vengono organizzate e con quanti professionisti,  a parità di cifra. 

Abbiate pazienza, però. 

A parità di cifra, e sottolineo sempre che si parla di quattro soldi, perché tali sono gli ammontari (esiste il plurale? ma sì, tanto io invoco sempre l'infermità mentale e ci conto ciecamente) sotto i €10.000 per realizzare qualunque cosa, un conto è valutare ad esempio quanti spettacoli cinematografici o teatrali vengono organizzati e la quantità di spettatori a cui vengono offerti, all'interno di un progetto culturale. 

Un altro conto è pensare che, con quei soldini lì, si coinvolgano decine e decine di disabili gravi, che invece hanno necessità di un approccio estremamente personalizzato e prolungato nel tempo, quindi costoso per definizione. 

Allo stesso modo,  il numero di professionisti scelti non è poi tanto una bella notizia, sempre a parità di cifra: i casi sono due: se i professionisti sono tanti vuol dire che le attività possono diluite e quindi molto poco significative; oppure sono pagati da fame,  e quindi quelli disponibili sono i professionisti che nessun altro vuole perché non propriamente brillanti (esistono). 

Oppure, ancora,  l'intervento proposto è qualcosa di estremamente frammentato, per cui il professionista non può arrivare a conoscere il paziente bene, e quindi diventa assurdo pensare ad un approccio personalizzato. 

Riassunto: non tutti gli ambiti progettuali possono avere gli stessi numeri. I numeri bassi non sono sempre sinonimo di sciocchezzuola eseguita.

Conclusione: gli enti che finanziano, di qualunque natura essi siano, quasi sempre valutano i progetti sulla carta senza sapere praticamente nulla dell'argomento. 

Non è che mi vengano in mente tante altre parole per dirlo. 

Che antipatica.

Già. Pazienza.

Buona Giornata.

Angela

giovedì 20 febbraio 2025

Ontologicamente.

 Certo che è così, più le cose sono difficili e meno si fanno le richieste perché uno abbandona a prescindere. Oppure deve pagare talmente tanto i consulenti che possono fare questo lavoro che comincia a chiedersi se ne valga la pena. 

Quello che veramente a me fa venire l'orticaria, la febbre da fieno, le mani che prudono, e svariati altri disturbi ascrivibili indubbiamente al mio stato mentale alterato, è che la disonestà intellettuale è veramente palese: perché non viene detto che le cose sono difficili così le mettiamo i bastoni tra le ruote. Preferirei che venisse detto questo, giuro.

Invece il concetto alla base di tutto è: Se non siete in grado di presentare simili documentazioni è perché non siete strutturati, e quindi non siete in grado di condurre le attività nel modo corretto. Quindi noi non diamo dei soldi a un ente che tanto non se la cava, perché sarebbero sprecati in favore di altri più meritevoli. 

Assolutamente  è disonesto intellettualmente questo filone di azione: perché il meritevole diventa il burocrate, l'esistenza ontologica filosofica, completamente fine a se stessa, che non è detto che coincida con chi poi eroga bene il servizio che dichiara di svolgere. 

Ecco, la progettualità è diventata questo tremendo imbroglio. 

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 19 febbraio 2025

L'eleganza, ancora.

 Ieri è stato messo in pausa tutto quell'insieme di considerazioni sulla musica classica, perché c'è una scadenza con una fondazione bancaria, che vorremmo usare per chiedere il device sulla valutazione del cammino; il quale, a sua volta,  abbiamo già chiesto ad un'altra fondazione bancaria, ma non è che le risposte arrivino proprio subito, quindi uno si porta avanti.

I personaggi di ieri chiedevano una decina di allegati con cose tipo:  relazionare il perché della scelta del singolo professionista. Tra l'altro è divertente perché chiedessero tutti gli stessi documenti uno li fa e basta, e invece si distinguono per grande inventiva l'uno dall'altro. 
Ho quindi prodotto l'equivalente della parola della Treccani per esplicitare tale brillante concetto: curriculum perfetto, che non venga detto che per fare il lavoro del fisioterapista uno mette un esperto in geodi, ad esempio, o in circuiti stampati, piuttosto che in tubi a t; collaborazione prolungata, sia mai che uno scende in strada e piglia il primo che passa; conoscenze professionali per cui all'interno del progetto quella persona lì fa qualcosa di utile. 
Insomma dei motivi validi. 
Non è che uno può prendere amici e parenti e metterli lì, queste cose non si fanno a nessun livello. 
Soprattutto quando il contributo richiesto è inferiore ai 10.000 euro da ricevere all'interno di un anno. 
Sapete una cosa? 
Va bene che tra i 10 allegati non c'è la possibilità di inserire anche degli oggetti concreti, e che la spedizione è fatta su piattaforma e non via posta. Va bene così, giuro: perché altrimenti, talvolta, uno rischia di cadere in tentazione e, in un momento di ottundimento totale, infilare dentro al pacchetto completo un flacone di guttalax. 
Ovviamente detto con eleganza, sempre. 
Buona Giornata.
Angela

martedì 18 febbraio 2025

Tanto prediletto.

 Ieri all'interno delle varie attività manuali  pedestri, intendendo con le suddette cose fatte con le mani e spostamenti con i piedi all'interno della casa, ho imperversato nel dettare scintillanti asserzioni da mettere poi tutti insieme per la menata sulla musica classica. 

Ci sono già tutti i concetti assodati sui benefici della musicoterapia, oltre a quelli più immediatamente comprensibili legati al benessere mentale e psicologico: c'è l'aspetto della programmazione e elaborazione del gesto motorio per la produzione dei suoni o per il loro ascolto, e quindi la ricaduta nella rieducazione neuromotoria; ma anche l'allenamento delle funzioni corticali superiori come l’attenzione, la concentrazione, la memoria, l'esplorazione spaziale e l'aggancio visivo, e solo le Alte Sfere sanno cos'altro è possibile tirar fuori all'interno di una parola amata dalla Treccani quest'anno. Poi, nello specifico per la musica classica, ho tirato fuori la possibilità di riconoscere in modo più marcato le pause, che all'interno di qualunque relazione rappresentano un dialogo di ascolto, domanda e risposta, facilitando quindi la comunicazione; e nella musica classica è talvolta più semplice distinguere alcuni suoni armonici, facilitando sempre l'emergere delle abilità di cui sopra, dall'attenzione in poi. 
Intanto Fabio ha vomitato quattro volte di seguito in maniera abbondante, che non capivo più se erano le crisi o un virus; però poi ha smesso. Fosse un virus non avrebbe smesso, verosimilmente. 
Forse riempire sacchi di traverse vomitate esplicitando però concetti sublimi concede alla vita un peso diverso, uno si sente tanto prediletto.
Forse. 
Buona Giornata.
Angela

lunedì 17 febbraio 2025

Era sincero.

 Accadono eventi che per noi sono toccanti: che in un contesto sociale quotidiano dell’umanità di questa parte di globo sono irrilevanti; però ne siamo sempre colpiti, davvero;  perché, sempre in questa parte di globo, noi non facciamo statistica, nei tempi modi pensieri: da che ne consegue che sia possibile, anche congruo, che ci facciamo toccare da apparentemente ininfluenti accadimenti.

È venuto il tizio della caldaia, per il controllo annuale. È la stessa azienda da 10 anni, tra manutenzione ordinaria e impicci occasionali, i tecnici che arrivano ormai li conosciamo tutti.

Ha fatto il suo lavoro, poi è entrato per le scartoffie. Si è seduto a scrivere, a prendere il caffè e a fare merenda. Noi ci occupavamo di Fabullo, aveva vomitato innumerevoli volte, lo stavamo rilavando, ricambiando, in più ai soliti annessi e connessi da eseguire nei tempi giusti.

Accomodati, ecco il caffè per te, porta pazienza se intanto andiamo avanti con Fabullino.

Lui si è seduto, si è versato il caffè e ha detto: ci mancherebbe, io sono sempre contento di venire da voi e di vedervi.

Ma era sincero, giuro. Non era una strategia per i clienti, finalizzata al successivo esborso; è una persona educata a prescindere, è anche simpatico, poteva fare il suo lavoro e non dirlo. Invece lo ha detto, e noi abbiamo sorriso.

Non è poco sorridere. Anche perché poi un pensiero tira l’altro, dal piccolo al grande, dal grande all’immenso, il tecnico gentile e sincero ha fatto correre i pensieri oltre: per esempio: non è poi così scontato, dopo che si sono compiuti i 26 anni, non si va più a scuola, non è più il tempo delle immense compagnie (in motorino sempre in due e che belli erano i film), incontrare persone nuove con cui si diventa davvero Amici, ci si sente uniti.

Quando accade, è un dono prezioso.

Come gli Amici Amatissimi di Fabullo, che siete Voi.

Continuavo a pensarci, ieri, perché i pensieri luminosi durano e indicano la strada, mentre lavavo e asciugavo, accompagnata dal suono della neve che si scioglie: non perché abbiamo trascorso la domenica sul ghiacciaio del Plateau Rosà, ma perché, sempre nel frattempo, sbrinavo il freezer, attività richiesta e rimandata da mesi, ma non ci entrava più niente; quindi toglievo e mettevo pentole bollenti; e, ulteriormente contemporaneamente,  cercavo di inventarmi un razionale per valorizzare il significato della musica classica all’interno dell’attività di musicoterapia, perché una fondazione vuole quello per essere supplicata per un contributo (che le Alte Sfere abbiano pietà di loro, in modo che non attecchiscano i miei inviti a recarsi in amene località a passi lunghi e ben distesi).  D’altra parte, se la Treccani ha scelto la parola dell’anno, ed è quella lì che potete cercare sull’internèt, vuole dire che è stata elevata ad elemento fondante della società.

Insomma, il pensiero degli Amici quando si diventa grandi è molto ma molto meglio.

Buona Giornata.

Angela

 

 

venerdì 14 febbraio 2025

Eleganza.

 Ieri ho fatto la riunione con la progettista, quella che io avevo prenotato per il giorno prima e invece l'avevo prenotata per il giorno dopo. 

Ho spiegato gentilmente alla progettista che non ci sono ragionevoli dubbi nel dire che io sono un po' una poverina. 
Allo stesso modo non è il caso di sindacare sul fatto che sono sempre più lenta e in difficoltà nel fare tutto. 
Preso d'atto eseguita. Siamo tutti d'accordo. 
Come anche siamo d'accordo che sicuramente loro sono abituati a lavorare con aziende enti molto performanti, parola così utilizzata, forse anche un po' sprecata. Noni so voi, ma io ne ho fino in testa della performance presunta.
Ecco, io lo so che non sono parte di quella categoria 
Quindi: chiedo umilmente, sempre con il corredato della cenere sulla testa i ceci sotto le ginocchia e qualunque altro mezzo di penitenza possa venire in mente dal medioevo in poi, con clemenza per favore, che tutte le cose che devo preparare per una scadenza di bando del 28 febbraio non mi vengano dette il giorno prima. Lo so che loro progettiste hanno tanto lavoro e quindi devono andare seguendo le urgenze, però a me basta un elenco di compiti di cose che devo fare e poi le lascio tranquille. 
Perché se così non avviene, io mi ritrovo all'interno di uno spazio volumetrico della mia stessa altezza,  colmo di sostanze organiche maleodoranti e di chiaramente identificabili nella loro composizione grossolana.
L'ho detto gentilmente e elegantemente. 
Buona Festa dell'Amore agli Amici Amatissimi, un oceano di cuori per Voi. Davvero.
Buona Giornata.
Angela

giovedì 13 febbraio 2025

E' la connessione iperspaziale.

 Ci sono cose che non si possono dire e nemmeno scrivere, tornando a palla sui discorsi di ieri. 

Però i pensieri non sono reato, almeno per adesso.
Quindi in ogni situazione uno è libero di pensare ciò che desidera senza esternare nulla. 
Questo per dire che di fronte ad alcune iniziative di vario tipo che prevedono dei contributi solidali, a me è talvolta capitato di ipotizzare chi avrebbe preso i suddetti contributi, leggendo bene bene tutto quanto e analizzandolo con attenzione. 
Il suddetto avverbio di tempo (talvolta) era legato alle volte in cui ho utilizzato una capacità di tentata previsione, solo a quello.
Perché sull'azzeccare la divinazione, lì non serve il talvolta. 
Chissà se è solo perché sono sempre immensamente e incommensurabilmente intelligente e connessa con l'iperspazio: sarà indubbiamente per quello.
Vi racconto che ieri mattina sono stata dieci minuti a guardare lo schermo di Google meet dove c'era scritto che qualcuno vi permetterà di entrare: era la riunione con la progettista che avevo prenotato  sull'apposita piattaforma io stessa, scegliendo giorno e ora. 
Solo che avevo scelto oggi, non ieri. 
Sveglia, niente da dire.
Buona Giornata.
Angela

mercoledì 12 febbraio 2025

Abbagliata dall'intelletto. Il mio.

 Ogni tanto ho delle intuizioni folgoranti, che mi sento talmente intelligente, intelligente da non crederci io stessa, sapete quei lampi chi squarciano l'ottundimento quotidiano. 

E quindi ho elaborato il seguente brillantissimo pensiero che ci tengo a condividere con voi. 

Preludio: vi avevo contato che avevo partecipato ad un evento online dedicato alla progettazione, che era stato interessante perché coinvolgeva un po' tutti gli attori in maniera, devo dire, abbastanza onesta. In particolare ad un certo punto erano arrivati quelli di una  banca (.non di una fondazione bancaria, vi prego di tenere a mente questa cosa, proprio di una banca) che si erano proposti come eccelsi filantropi per le organizzazioni no profit. 
Il succo era questo: poiché tutti i progetti richiedono l'anticipazione di tutto il contributo da parte delle associazioni, o almeno del 80% di esso, nella grandissima maggioranza dei casi, noi banca che tiene tantissimo al sociale vi proponiamo di anticipare noi questi soldini per rendicontare, che poi restituite con un comodo interesse del 6%.
Erano partiti gli urli, anche se educati, perché eravamo in un contesto consono: però il concetto era il seguente: per me una banca che approfitta di questa situazione per farci su degli ulteriori soldi non è proprio filantropa.
Fine del preludio. 
Non ci avevo più tanto pensato. 

In questi giorni parlavo con una persona che si occupa di progettualità varie ed è simpatica, e raccontavo appunto del voucher digitale della Regione che ovviamente è tutto da anticipare per 10.000 euro. E questa persona mi dice: e quindi siete costretti ad aprire un fido con la banca per poter anticipare? E io rispondo: io spero tanto di no, ma cerchiamo con i risparmi sudati di non chiedere niente a nessuno, in modo da non dover mettere in interessi bancari dei soldini che possiamo dare ai bambini. Speriamo di farcela. 

E poi ho avuto appunto l'illuminazione, eccola lì.
Allora: se la progettualità funziona sempre più così (attenzione: stiamo parlando di piccolissime cifre, perché €10.000 credetemi che per un progetto sono veramente pochi per una fondazione che li eroga; tutto sommato lasciamo un attimo perdere questo voucher regionale, che sono soldi pubblici e funzionano in un altro modo, combinazione il discorso è venuto fuori lì solo per caso; ma l'anticipo del contributo vale per tutte le fondazioni private ormai), allora vuole dire che le banche hanno una sorta di mercato nel proporre questa tipologia di finanziamento. 
E al contrario: se le banche propongono questa tipologia di finanziamento, allora gli enti erogatori si sentono più titolati nel chiedere sempre gli anticipi, perché tanto le organizzazioni no profit possono accedere alle banche per questo tipo di finanziamento. 
E quindi una cosa tira l'altra, e diventerà sempre più difficile per le associazioni, quelle piccole, spiegare che è un sistema che non sta in piedi.

Vogliamo chiudere un attimo il cerchio, perché oltre che dotata di abbagliante perspicacia mi sento anche più velenosa di una serpe, questa mattina? 
Chiudiamolo.
Le fondazioni che erogano i contributi sono quasi sempre fondazioni bancarie. 
Quelle che erogano i finanziamenti per anticipare i contributi sono le banche. 
Sapete qual è il problema? Che non sono intelligente, ma assolutamente gnugnu, perché era chiaro dall' inizio tutto quanto.
Buona Giornata.
Angela

martedì 11 febbraio 2025

Quel campionato lì.

Ieri è stato il giorno del recupero, come in ogni campionato che si rispetti, metti che nevichi troppo: dopo due settimane abbondanti di grande intensità assistenziale, eravamo veramente per aria su qualunque argomento si potesse toccare con l'immaginazione umana. 

Non c'era più niente da mangiare, anche perché per un bel po' non era stato possibile uscire e fare la spesa, quindi è stato necessario preparare; abbiamo fatto non so quante lavatrici; ho spedito documentazione firmata per il voucher digitale della Onlus; ho spedito la documentazione alla nostra Amatissima Autorità Legale per l'inoltro al tribunale della rendicontazione annuale di Fabullo; ho messo negli armadi roba piegata perché altrimenti non c'erano più ceste libere per tirare fuori dalla lavatrice, in più erano finiti gli elementi basilari dell'abbigliamento dignitoso nei cassetti, e la loro ricerca imponeva scavi geologici impegnativi; ho chiesto che oggi ci portino della frutta dal mercato; ho parlato con il Medico Santo Subito che sta pensando a come muoversi; ho aiutato il Vicinato a caricare le nostre frasche di ulivo che è stato magistralmente potato da Paulo Aimo Giardiniere, perché sono arrivati con il trattore (e Fabullo ha visto il trattore); ho lavato vestito lavato vestito lavato vestito Fabullo non so quante volte; ovviamente dato farmaci e attaccato infusioni; verificato gli ordini dei farmaci. 
Varie ed eventuali, per esempio mangiare qualcosa senza sedersi a tavola, addirittura arrivare a vestirsi e lavarsi i denti, che è tutt'altro che scontato. 
Detto questo.
Siamo tutti consci che le giornate sono così mica solo per noi, tutti sono impegnati, bisogna fare mille cose insieme programmando tutto bene, eccetera eccetera: vivere in modo equilibrato nella società lo impone, solo i fulminati totali cercano un'esistenza senza incombenze, ha anche una sua bellezza portare avanti qualcosa. Tutti hanno delle giornate più o meno estenuanti, in cui la sera si ha male dappertutto e non si vede l'ora di staccare la spina.
Lo sappiamo benissimo. 
Resta però il fatto che esiste una parte dell'umanità per cui le giornate sono impegnate, ma poi esistono le notti, i sabati, le domeniche, le feste comandate, che non si trasformano sempre in un'ulteriore maratona, per fare tutto ciò che non è stato possibile in modo concentrato: talvolta sì, ma non sempre sempre. 
Ecco. 
Chissà cosa significa appartenere a quella parte di umanità. Deve essere un'esperienza interessante. 
Insomma, il giorno del recupero non vuole proprio dire che noi quel campionato lì lo vinciamo.
Buona Giornata.
Angela

lunedì 10 febbraio 2025

In fondo, o per lì.

 Fabullo respira meglio, effettivamente l’antibiotico ci voleva, le evidenze esistono.

La pancia: secondo noi va meglio, tenendo anche conto che lì l’antibiotico qualche bel pasticcio lo provoca. Però le coliche sono meno: soprattutto, sono concentrate in alcuni momenti nelle 24 ore; sostanzialmente, l’antispastico nuovo qualcosa fa, e il vantaggio dura un po'.

Oggi dobbiamo fare il punto con il Medico Santo Subito: perché siamo arrivati alle 2 settimane previste di raddoppio del gastroprotettore e, soprattutto, ai 5 giorni di utilizzo di questo antispastico. Vediamo cosa decide di fare, noi siamo preoccupati assai all’idea di assumere andature da gambero.

Ieri Fabullo ha assistito alle manovre di rovesciamento e valutazione della vasca di raccolta dell’acqua piovana, posizionata al primo piano della travà, la cui traduzione è all’incirca fienile, apparentemente rotta. In realtà non si è capito nulla, ma Fabullo è stato contento di Paulo Aimo Handy Manny e Vicinato su e giù per le scale a pioli. Intanto è passata la Stefi dei Monti Olimpici in discesa per il Piemonte per motivi professionali, e nel trasferimento ha cambiato strada per entrare un attimo, e ci ha fatto felici. Così Fabullo lavava i capelli e ascoltava la Stefi. È meglio che lavare i capelli e basta.

In fondo, o da quelle parti lì, basta poco.

Buona Giornata.

Angela.

venerdì 7 febbraio 2025

Reiteranti e ridondanti.

 Il Medico Santo subito è arrivato di nuovo, la sua gita da queste parti penso che la faccia ad occhi chiusi: dà l'ordine alla macchina e quella esegue, come Tornado di Zorro.  E' sopraggiunta anche la febbre, quella un po' più seria: solo 38 ma intanto c'era, poi è scesa con la Tachipirina, con la respirazione che era un po' faticosa. 

Non serviva l'ossigeno, i valori non erano troppo brutti, perché a quelli belli non ci pensiamo neanche. La mia comunicazione è stata la seguente, per chiarire la situazione conferendo a distanza: respira da schifo e sembra un mantice. 
Esternazione nitida.
Il Medico Santo Subito ha capito,  è arrivato e ha convenuto conio la diagnosi grossolana ma onesta. 
Non si sentono focolai ,ma comunque qualcosa c'è, ed effettivamente è qualcosa che imballa già un po' il sistema E sarebbe bello evitare il tracollo, perchè non è un sistema gagliardo come la Panda del 99. 
Così abbiamo cominciato l'antibiotico, che è lo spettro più brutto del babàu, pensando a ciò che crea alla pancia. 
Il Medico Santo subito ha scelto quello che dovrebbe fare meno danni, ma sappiamo già che li farà a prescindere. Siamo consci.
Il nuovo antispastico per la pancia al momento non sta dando proprio risultati grandiosi;  va anche detto che salendo la febbre non abbiamo più capito niente, può essere che i grandi pianti fossero anche per quello. Lo continuiamo 5 giorni e poi vediamo. 
A fine antibiotico, comunque, il Medico Santo Subito farà lui una prima ecografia al volo per provare a scremare delle cose: perchè gli eventi si sono scapicollati in un susseguirsi incomprensibile e ingestibile che non è stato possibile programmare degli accertamenti mettendo insieme un pensiero dopo l'altro.
Secondo me gli asinelli,che vanno in cima a San Besso carichi, sono comunque meno stanchi di noi. 
E così reiteriamo  sempre le solite reiterate narrazioni.  Solo che rimane sempre il solito cavillo: quelle raccontiamo, perché quelle sono, quelle non cambiano. Insomma, ridondiamo, con non troppo entusiasmo, ma questo è quanto. 
Anzi: il punto è proprio lì, quello che non è bello da ricordare: che i grandi dolori in qualche modo si affrontano se passano, non si dimenticano ma si addomesticano; è lo struggimento continuo, senza prospettiva, che fa affondare. 
Questo è il concetto che non andrebbe rimosso ma trattato come tale da qualunque politica istituzionale.
Buona Giornata.
Angela

giovedì 6 febbraio 2025

Verde come le più belle cose.

 Verde come l'erba giovane di aprile, la speranza, la malachite, il mare davanti a Piscinas e alle sue dune, la menta profumata che cresce al Villaggio Incantato, quello di una maglione che sferruzzò la mia mamma quando facevo le elementari e che ho messo finché ce n'era un filo, perché era uguale al verde smeraldo dei colori Giotto.

La batteria del neurostimolatore non solo non è rossa come l'emergenza, ma nemmeno arancione, che era il nostro pensiero puntando all'umiltà e al celeberrimo basso profilo. 
La batteria è verde, che significa che per circa un anno non pensiamo alla sua carica. 
È veramente un mezzo miracolo, perché con l'ingegnere abbiamo controllato bene le date, ed effettivamente era sempre stata sostituita ogni tre anni, l'ultima volta il 5 marzo 2022 quando eravamo nel più profondo rosso (per altro, per come è andato tutto quel periodo, direi che la relativa colonna sonora fu più che mai appropriata).
In realtà l'Ingegnere, che è una persona deliziosa e premurosa, crede ai miracoli senza nessuno sgomento etico, ma, in questo specifico caso, solo più o meno: ha spiegato che il generatore impiantato appunto all'ultimo cambio era, al tempo, un ultimissimo prodotto della tecnologia, in effetti  pensato per durare più a lungo; e quindi negli studi andrà scritto che è assolutamente vero. Perché i numeri sono numeri, e su Fabullo, con gli stessi valori di funzionamento e l'aumento della durata, i conti si squadernano precisi.
Roba che, ad averne il tempo, uno si piglia una ciucca colossale. 
Il tempo non c'è e non fa niente, attingere una bevuta di gioia per non dover andare in neurochirurgia in tempi rapidi per noi è più che sufficiente. 
Ovviamente oltre alla batteria sono stati controllati tutti i parametri ed è stato evidenziato che il neurostimolatore, che oltre al suo funzionamento programmato, parte spontaneamente in presenza di crisi epilettiche per calmarle, ne "vede"  circa otto  al giorno: e tornano assolutamente i conti, perché noi osserviamo dalle 8 alle 10 crisi al giorno violente, che sono quelle che possono farlo vomitare. Quindi il nostro amato Baracchino sta facendo decisamente il suo lavoro, senza nessun dubbio né indugio.  Sia sempre benedetta l'Epilettologa Santa Subito e tutta la sua equipe. 
Abbiamo messo in tasca questa bellissima notizia e ci voleva, perché per il resto le tasche sono altro che piene: ne avevamo il dubbio da lunedì sera, ma a questo punto è assodato che, purtroppo, le coliche addominali sono tornate, dopo una settimana di tregua. Ieri il dolore per Fabullo è stato irrevocabile e ha avuto anche qualche lieve rialzo termico: il Medico Santo Subito ha introdotto un nuovo farmaco e attendiamo con la dovuta apprensione. Sostanzialmente sembra di essere nel solito crepaccio senza fondo;  oppure tornati da capo senza passare dal via e ricevere le 20.000 lire.
Buona Giornata.
Angela 

mercoledì 5 febbraio 2025

Attendendo il colore.

Questa mattina arriva l'ingegnere a misurare la carica della batteria del nostro amato baracchino, mettendosi in contatto con la dottoressa per la valutazione di tutti i parametri: tale valutazione è importante perché comunque le crisi non vanno bene; ma ammettiamo che in questo momento è l'ultimo dei nostri pensieri. 

Ora noi stiamo semplicemente pensando con orrore alla potenzialità che appaia sulla batteria il colore rosso. 

Che vorrà dire che il baracchino può spegnersi in qualunque momento perché il range può essere, ci sembra, del 10%!, senza la possibilità di sapere se siamo a uno o a 10. Magari negli ultimi tre anni è diventato possibile fare misurazioni più precise, comunque se non è zuppa è pan bagnato. 
Noi speriamo ancora che sia arancione, anche se sono tre anni. 
E lo sappiamo che, se non è adesso, non ci manca più tanto: ma noi adesso all'idea di dover entrare alle Molinette anche solo per una notte, con tutto il pasticcio organizzativo che precede e consegue quell'azione in quello specifico posto, siamo veramente prostrati. 
Comunque tra poche ore sapremo, tanto diversamente non si può fare: e ci sentiamo molto fortunati perché questa cosa, di alta professionalità scientifica, viene svolta al caldo di casa nostra senza far affrontare a Fabullo proprio niente. 
Tra l'altro l'ingegnere è simpaticissimo e siamo davvero contenti di vederlo. 
Ci siamo preparati, con le buone pratiche (sapete? quelle che la menano tanto nei progetti) che servono nell'eventuale emergenza di irrimediabile avvilimento: la cena per stasera è stata preparata ieri. Perchè lo sconforto, quello profondo e appiccicoso, genera impossibilità organizzativa e smisurato sfinimento.
Buona Giornata.
Angela

martedì 4 febbraio 2025

Diagnosi chiarissima. Esplicita.

Il Medico Santo Subito ha visitato Fabullo e ha detto che l'aria passa bene, e dappertutto, e quindi abbiamo interrotto immediatamente il cortisone, comunque sarebbe stata eventualmente una piccola dose ancora ieri per finire di scalarlo, quindi la cura in realtà è stata fatta e ha funzionato.

Le coliche vanno indubbiamente meglio: sono poche, un po' come sono sempre state, ma il dottore vuole che manteniamo i gastroprotettori in questo modo ancora per questa settimana, e poi decideremo nuovamente. 
È entrato in casa, ci ha guardato in faccia e ha detto Apperò. Mi sembra una diagnosi piuttosto chiara del nostro stato generale. 
Abbiamo finalmente preso il famoso voucher digitale della regione Piemonte che ci permetterà di avere una piattaforma di gestione della Onlus che dovrebbe ridurre un pochettino le ore di lavoro notturno legate all'amministrazione. 
Da oggi in poi capiremo quali sono le procedure di rendicontazione necessarie, perché prevedono anche una parte di adesione alla progettualità di rete che non ci serve, ma che siamo obbligati ad accettare perché si sa che fanno parte del pacchetto completo. 
E quindi vediamo un po' che cosa ci aspetta nel futuro: detto questo i fondi vanno comunque anticipati prima di essere ricevuti, e questi sono sempre i misteri i misteriosi di come pensano che le cose vadano avanti a questo mondo gli alti vertici. 
Buona Giornata.
Angela

lunedì 3 febbraio 2025

Tra le varie complessità.

 Fondamentale: stiamo meglio.

Fabullo respira bene e le coliche sono pochissime. Oggi arriverà il Medico Santo Subito a fare il punto: deciderà cosa fare con il raddoppio dei gastroprotettori, se li riportiamo a dose normale sarà da vedere cosa accade: l’essenziale è non tornare all’incubo. Pensiamo che il cortisone ce lo sospenderà perché va bene.

Da sabato pomeriggio sto meglio anche io, davvero, che sospiro di sollievo. Non avevo sostanzialmente niente di niente, ma il trattore carico di quintali di legna continuava a passare e ripassare su ogni singolo ossicino sconosciuto all’anatomia di quando si sta in salute; insomma, quando uno sta da cani. Poi sabato pomeriggio è andata, tutto finito: per carità, stanchezza giustificabile e comprensibile, ma un altro pianeta.

Meno male, perché la faccenda non era sostenibile a lungo.

Tra tutte le cose complesse accadute la scorsa settimana, è anche successo che, una sera, veramente distrutti e preoccupati, carichi di macigni su spalle e cuore, erano le nove, assistevamo Fabullo e l’unico obbiettivo era riordinare un pochino e, non dico dormire, ma almeno sederci. Io alzo gli occhi, vedo un movimento di incredula lievità (dove l’incredula ero io) ed era un topo, 5 cm compresa la coda, stavolta c’era davvero.

Quindi che hai fatto, mia cara, chiede LA PAOLA, cogliendo l’essenza. Ovviamente ho urlato come un’anatra, più per la sorpresa e l’idea dell’imminente delirio gestionale che altro: perché era un topo, fosse stata la Biscia Che Striscia io sarei uscita seduta stante (di corsa stante), così, in ciabatte, senza giacca, e avrei urlato in cortile per un tempo indefinito, facendo accorrere altro che il Vicinato. E non sarei rientrata finchè non mi davano le prove dell’avvenuta rimozione, non che poi me la contano su.

Invece: il topo si è rifugiato nello sgabuzzino, io ho chiuso la porta perché lì dentro ci rimanesse, Paulo Aimo Spaventato è arrivato dalla camera che pensava ad una catastrofe, il Vicinato di sopra si è messo a correre.

Così, invece che sederci, abbiamo smontato lo sgabuzzino pezzo per pezzo, scatola per scatola: nessuna traccia. C’era un piccolo buco, dove passano dei tubi che devono essere a portata di mano, che non era mai stato chiuso da una rete: probabilmente era scappato di lì, e forse anche entrato di lì.

Adesso abbiamo la casa piena di trappole e tutto tace, aspettiamo ancora qualche giorno. Ci fa anche un po' pena, è un topolino piccino, probabilmente vuole solo stare al caldo e in compagnia: ma non possiamo tenerlo con noi, ovviavia. Ieri, sempre per aggiungere qualcosa da fare alla delirante routine domenicale, abbiamo anche smontato tutto il divano letto per sicurezza e, per fortuna, nessuna notizia pervenuta. Pensavamo anche di chiedere al Gatto Achille di stare un po' qui, ma quello ormai ha mille avventure tra vicoli e alberi, non guarda mica noi.

Però, intanto che riposavamo in quiete in coteste faccende, abbiamo guardato Full Monty, era necessario ridere senza ambizioni.

Buona Giornata.

Angela