Ieri ho fatto la riunione con la progettista, quella che io avevo prenotato per il giorno prima e invece l'avevo prenotata per il giorno dopo.
venerdì 14 febbraio 2025
Eleganza.
giovedì 13 febbraio 2025
E' la connessione iperspaziale.
Ci sono cose che non si possono dire e nemmeno scrivere, tornando a palla sui discorsi di ieri.
mercoledì 12 febbraio 2025
Abbagliata dall'intelletto. Il mio.
Ogni tanto ho delle intuizioni folgoranti, che mi sento talmente intelligente, intelligente da non crederci io stessa, sapete quei lampi chi squarciano l'ottundimento quotidiano.
martedì 11 febbraio 2025
Quel campionato lì.
Ieri è stato il giorno del recupero, come in ogni campionato che si rispetti, metti che nevichi troppo: dopo due settimane abbondanti di grande intensità assistenziale, eravamo veramente per aria su qualunque argomento si potesse toccare con l'immaginazione umana.
lunedì 10 febbraio 2025
In fondo, o per lì.
Fabullo respira meglio, effettivamente l’antibiotico ci voleva, le evidenze esistono.
La pancia: secondo noi va meglio, tenendo anche conto che lì
l’antibiotico qualche bel pasticcio lo provoca. Però le coliche sono meno:
soprattutto, sono concentrate in alcuni momenti nelle 24 ore; sostanzialmente,
l’antispastico nuovo qualcosa fa, e il vantaggio dura un po'.
Oggi dobbiamo fare il punto con il Medico Santo Subito: perché
siamo arrivati alle 2 settimane previste di raddoppio del gastroprotettore e,
soprattutto, ai 5 giorni di utilizzo di questo antispastico. Vediamo cosa
decide di fare, noi siamo preoccupati assai all’idea di assumere andature da
gambero.
Ieri Fabullo ha assistito alle manovre di rovesciamento e
valutazione della vasca di raccolta dell’acqua piovana, posizionata al primo
piano della travà, la cui traduzione è all’incirca fienile, apparentemente
rotta. In realtà non si è capito nulla, ma Fabullo è stato contento di Paulo
Aimo Handy Manny e Vicinato su e giù per le scale a pioli. Intanto è passata la
Stefi dei Monti Olimpici in discesa per il Piemonte per motivi professionali, e
nel trasferimento ha cambiato strada per entrare un attimo, e ci ha fatto felici.
Così Fabullo lavava i capelli e ascoltava la Stefi. È meglio che lavare i
capelli e basta.
In fondo, o da quelle parti lì, basta poco.
Buona Giornata.
Angela.
venerdì 7 febbraio 2025
Reiteranti e ridondanti.
Il Medico Santo subito è arrivato di nuovo, la sua gita da queste parti penso che la faccia ad occhi chiusi: dà l'ordine alla macchina e quella esegue, come Tornado di Zorro. E' sopraggiunta anche la febbre, quella un po' più seria: solo 38 ma intanto c'era, poi è scesa con la Tachipirina, con la respirazione che era un po' faticosa.
giovedì 6 febbraio 2025
Verde come le più belle cose.
Verde come l'erba giovane di aprile, la speranza, la malachite, il mare davanti a Piscinas e alle sue dune, la menta profumata che cresce al Villaggio Incantato, quello di una maglione che sferruzzò la mia mamma quando facevo le elementari e che ho messo finché ce n'era un filo, perché era uguale al verde smeraldo dei colori Giotto.
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mercoledì 5 febbraio 2025
Attendendo il colore.
Questa mattina arriva l'ingegnere a misurare la carica della batteria del nostro amato baracchino, mettendosi in contatto con la dottoressa per la valutazione di tutti i parametri: tale valutazione è importante perché comunque le crisi non vanno bene; ma ammettiamo che in questo momento è l'ultimo dei nostri pensieri.
Ora noi stiamo semplicemente pensando con orrore alla potenzialità che appaia sulla batteria il colore rosso.
martedì 4 febbraio 2025
Diagnosi chiarissima. Esplicita.
Il Medico Santo Subito ha visitato Fabullo e ha detto che l'aria passa bene, e dappertutto, e quindi abbiamo interrotto immediatamente il cortisone, comunque sarebbe stata eventualmente una piccola dose ancora ieri per finire di scalarlo, quindi la cura in realtà è stata fatta e ha funzionato.
lunedì 3 febbraio 2025
Tra le varie complessità.
Fondamentale: stiamo meglio.
Fabullo respira bene e le coliche sono pochissime. Oggi
arriverà il Medico Santo Subito a fare il punto: deciderà cosa fare con il
raddoppio dei gastroprotettori, se li riportiamo a dose normale sarà da vedere
cosa accade: l’essenziale è non tornare all’incubo. Pensiamo che il cortisone
ce lo sospenderà perché va bene.
Da sabato pomeriggio sto meglio anche io, davvero, che
sospiro di sollievo. Non avevo sostanzialmente niente di niente, ma il trattore
carico di quintali di legna continuava a passare e ripassare su ogni singolo
ossicino sconosciuto all’anatomia di quando si sta in salute; insomma, quando
uno sta da cani. Poi sabato pomeriggio è andata, tutto finito: per carità, stanchezza
giustificabile e comprensibile, ma un altro pianeta.
Meno male, perché la faccenda non era sostenibile a lungo.
Tra tutte le cose complesse accadute la scorsa settimana, è
anche successo che, una sera, veramente distrutti e preoccupati, carichi di
macigni su spalle e cuore, erano le nove, assistevamo Fabullo e l’unico
obbiettivo era riordinare un pochino e, non dico dormire, ma almeno sederci. Io
alzo gli occhi, vedo un movimento di incredula lievità (dove l’incredula ero
io) ed era un topo, 5 cm compresa la coda, stavolta c’era davvero.
Quindi che hai fatto, mia cara, chiede LA PAOLA, cogliendo l’essenza.
Ovviamente ho urlato come un’anatra, più per la sorpresa e l’idea dell’imminente
delirio gestionale che altro: perché era un topo, fosse stata la Biscia Che Striscia
io sarei uscita seduta stante (di corsa stante), così, in ciabatte, senza
giacca, e avrei urlato in cortile per un tempo indefinito, facendo accorrere altro
che il Vicinato. E non sarei rientrata finchè non mi davano le prove dell’avvenuta
rimozione, non che poi me la contano su.
Invece: il topo si è rifugiato nello sgabuzzino, io ho chiuso
la porta perché lì dentro ci rimanesse, Paulo Aimo Spaventato è arrivato dalla
camera che pensava ad una catastrofe, il Vicinato di sopra si è messo a correre.
Così, invece che sederci, abbiamo smontato lo sgabuzzino
pezzo per pezzo, scatola per scatola: nessuna traccia. C’era un piccolo buco,
dove passano dei tubi che devono essere a portata di mano, che non era mai stato
chiuso da una rete: probabilmente era scappato di lì, e forse anche entrato di
lì.
Adesso abbiamo la casa piena di trappole e tutto tace, aspettiamo
ancora qualche giorno. Ci fa anche un po' pena, è un topolino piccino, probabilmente
vuole solo stare al caldo e in compagnia: ma non possiamo tenerlo con noi,
ovviavia. Ieri, sempre per aggiungere qualcosa da fare alla delirante routine
domenicale, abbiamo anche smontato tutto il divano letto per sicurezza e, per
fortuna, nessuna notizia pervenuta. Pensavamo anche di chiedere al Gatto
Achille di stare un po' qui, ma quello ormai ha mille avventure tra vicoli e alberi,
non guarda mica noi.
Però, intanto che riposavamo in quiete in coteste faccende,
abbiamo guardato Full Monty, era necessario ridere senza ambizioni.
Buona Giornata.
Angela