Latitanza completa, recupero energie, osservazione Fabullino
per riferire alla dottoressa, perché questa è la seconda settimana dalla
dimissione.
Latitanza completa vuol ovviamente dire che comunque ci
siamo presi cura di Fabu tutto il tempo, che abbiamo cercato di farlo mangiare,
che abbiamo guardato le crisi nel sonno, che abbiamo meditato sul fatto che è
sempre così stanco: le crisi, i farmaci, appunto il sonno disturbato, chissà. Però
vuol anche dire che non ci siamo nemmeno presi mezzo impegno in più, niente che
ci vincolasse a rispettare un orario: insomma, il recupero energie lo facciamo
così, un pochino come gli orsi, lo so, ma è un modo per dover seguire meno
pensieri, ecco.
E poi è arrivata la Stefi ieri, che si è occupata di
Fabullo, e la sottoscritta ha passato più di un’ora seduta, a fare niente, ma
proprio niente in assoluto. Che bello, davvero, la leggerezza di poter dire che
almeno per un attimo il mondo non ha bisogno di noi: non è un accontentarsi, è
proprio una bella sensazione.
Bisogna sempre stare un pochino attenti a non precipitare:
tipo a non pensare a quante cose farebbe in realtà Fabullo se. Ecco, non
pensare e basta. Così l’ora di riposo diventa una roba produttiva. Poi,
apprezzare che la manina sinistra è tutta aperta, chissà cosa sente, dopo tanto
tempo: e fermarsi lì, non chiedersi a cosa porti, a quanto ci metterà a
richiudersi, eccetera ecceterissima.
Vabbè, sarà la nebbia, che mi sa che nemmeno da Boog. Anche la
torta alla Nutella, eventualmente.
Così vi conto quella di ieri sera: la Stefy parte nel
pomeriggio, Fabullo poi si sveglia e vediamo i cartoni. Ma il telecomando non c’era
più: beati voi che avete delle case ordinatissime, dove queste cose non
capitano mai. Ma questa volta non c’era
più sul serio: e noi abbiamo una tv che è più o meno mia coscritta, con
il decoder non incorporato, e quello era appunto il telecomando del decoder,
indispensabile per cambiare canali e accendere, e non c’è modo di farlo dal
decoder stesso; e ovviamente, la mia coscritta lì in questione non permette
connessioni tali da scaricare robe strane per usare i cellulari, quelle storie
moderne lì.
Allora, prima abbiamo pensato a tutte le cose razionali: la
scomparsa avviene proprio in quell’ora in cui non ho fatto niente di niente,
solo stata seduta lì. Per cui abbiamo aperto il divano quattro volte, guardato
in tutti i cuscini, su tutti i mobili da cui poteva essere caduto. Poi siamo
partiti con le cose irrazionali, che però ci stanno, oh come ci stanno, perché uno
farà anche il poltrone ma non è che poi sia tanto lucido in generale, quindi
magari ho fatto qualcosa che ho rimosso completamente: per cui la ricerca si è
estesa a tutta la cucina, compreso forno spento e lavastoviglie accesa,
frigorifero e immondizia.
E meditavamo sui misteri di Casa Aimo, le onde
gravitazionali, la Scatola delle Calze, i buchi neri. Fino a che è arrivata una
telefonata dalla Stefy: il telecomando
era sui Monti Olimpici. Mentre lei spostava la macchina abbiamo posato la tecar
sul divano, poi io l’ho tirata su e il telecomando deve essere rimasto
impigliato nella coperta che avvolgeva l’apparecchio, in diversi strati per
proteggerlo. Così non è nemmeno caduto, e La Stefy l’ha trovato solo quando ha
spostato il tutto in studio togliendo l’imballo.
Insomma, mistero risolto, ci siamo sentiti un pochino meno
mentecatti, Paulo Aimo Organizzato ha già contattato un corriere che oggi va a
recuperarlo.
Oggi ripartiamo, fisio in onlus, un’oretta di scuola alla
mattina, contattare per la consegna dello standing perché è arrivata l’autorizzazione,
teoricamente lavorare per la onlus, ma lì rimane teoria a meno che il tempo si
dilati in quel modo strano, chi lo sa.
Buona giornata.
Angela
5 commenti:
Almeno voi l'avete ritrovato! In casa mia ci sono oggetti definitivamente volatilizzati.
Forza Fabio!
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FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Forza Aimo
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Perdere qualcosa... tze' tze, come dice Luana, il miracolo e' ritrovare questo qualcosa.
Per i calzini, carissime mie colleghe di blog, mi sto organizzando..... compro solo calzini ugualissimi e di soli 2 colori (o bianchi o neri); tempo un paio di mesi e la mia vittoria sul buconero/teoria delle stringhe anzi dei calzini/ onde eletttromagnetiche sulla mia lavatrice sarà completa.
Ancora sto studiando su come risolvere la probelmatica della grandezza dei calzini (dal 26 al 45) ma sono fiduciosa.
Forza Famiglia Aimo!!!!
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Carina la storia del telecomando... uh che carina! In ogni famiglia si smarriscono cose, non c’è da stupire per carità, importante è ritrovarle, come nel vostro caso!!!
Ho letto bene? Un’oretta a scuola per Fabullo? Come sarà contento di rivedere gli amici... Bene, ottima notizia. Continuiamo con gli incroci XX XXXX XXXXXX X XX XX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX per tuttooooooo! Baci.
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