Allora, poichè ieri è finito ci è concesso dire che ha avuto
solo due crisi, una la mattina e una la sera, impanandoci colazione e cena ma
ci sentiamo già dei ragazzi molto fortunati.
Per di più: a scuola l’hanno visto molto felice e vivace e
anche con più capacità di concentrazione della scorsa settimana. Fà che duri, fà
che non sia un caso e fà che sia l’inizio di una svolta. Adesso non è che io
sappia esattamente a chi lo sto chiedendo, ma comunque.
Invece ieri trafficavamo ancora con la faccenda ausili
insieme ai terapisti: i quali stanno anche aspettando una modulistica specifica
dell’asl per compilare la loro parte, perché va rinnovata per l’iscrizione alle
scuole medie. E stanno aspettando da non
so quanto. Oltre alla faccenda ausili.
Il fatto è che non ci viene contestato nulla, la legge dice
che abbiamo diritto a tutto ciò e non stiamo chiedendo delle cose assurde ed è
tutto confermato: però siamo fermi. E’ la solita faccenda: è un sistema che
funziona, ma non funziona. Il che darebbe il diritto alle famiglie di ricorrere
legalmente presentando documentazioni, perizie, valutazioni, controvalutazioni,
che verrebbero poi prese in esame, e magari, dopo un attento processo, si accelera
un pochino la faccenda stessa medesima. Il quale sforzo di attenzione, concentrazione,
ricerca, viene richiesto a famiglie che lavorano per il proprio figlio 24 ore
al giorno per 7 giorni a settimana, il cui unico obbiettivo non è la qualità di
vita ma la sopravvivenza; non è avere uno svago mentale, che sia leggere il
tizio delle madeleine, stare sui social o ballare il tango: ma solo garantirsi
un dignitoso numero di ore di sonno nell’arco del mese.
Ci sono una serie di possibilità: la nostra asl, come tante
altre, ha tagliato personale e la dottoressa è rimasta sola a fare mille lavori
e ha un plico di scartoffie da sistemare che sono diventate sempre più
complicate: perché, contemporaneamente, i preventivi con i relativi codici sono
sempre più difficili da controllare, in quanto i tariffari non sono aggiornati
da decenni e le aziende ortopediche, per rientrare dei costi, aggiungono agli
ausili dei componenti non indispensabili, che hanno un costo ridotto, ma che
fanno alzare un pochino la cifra generale: perché altrimenti il rimborso
generale non è adeguato. Ma è quindi un lungo lavoro di controllo codice per
codice.
Ovviamente, è una follia.
Altro possibile motivo: l’asl ha imposto di contenere le
spese e quindi le prescrizioni, spostandole sull’anno seguente per far quadrare
il bilancio. Ma questa è una cosa che non si può dire, perché un ausilio deve
essere prescritto quando serve, soprattutto nell’età evolutiva, perché questo
viene richiesto dal nostro sistema nazionale. Quindi, se anche fosse vero, non
si dice.
Il succo è che noi aspettiamo. E mica solo noi. Anche perché
difficilmente, appunto, le famiglie possono incatenarsi davanti all’asl, non
saprebbero con chi lasciare i bambini. Appunto: poiché è un diritto, si ha l’ulteriore
diritto di ricorrere legalmente. Si vede che poi le famiglie che non lo fanno è
perché sono babbiòne: non perché hanno delle giornate incomprensibili al resto
dell’universo.
Uuuhhhh, stamattina sono proprio antipatica: che poi non è
mica vero, mi è venuto così.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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Tutto vero...purtroppo non è fantascienza :-(
Ma sempre e comunque e ancora più forte Fooooooorza Fabullo
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Fà che duri ! Fà che duri!! Fà che duri!!!
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Forza Forza forza
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