Si marca visita.

Ieri Fabullo ha incominciato ad esercitarsi con il due, e adesso vediamo di imparare anche quello.

Anche perché le maestre stanno già preparando il materiale per il tre, perché qui mica si pettinano le bambole.

Poi da Barbara ha imparato che quando c’è il disegnino delle due mani che si uniscono per salutarsi bisogna dare la mano.

E poi abbiamo avuto un incidente idrico, nel senso che è scappata la pipì mentre tornavamo dalla fisioterapia del mattino: deve averci fregato il freddo, che era davvero bello pungente, è proprio incominciato il ghiaccio. Perché poi durante tutto il resto della giornata è andata benissimo, giriamo con la seggiolina e vediamo di non dimenticare pezzi in giro: o almeno vediamo di recuperare prima la mitica tazza, speriamo di farcela la prossima settimana.

Invece oggi si taglia di nuovo scuola, perché si esce presto e si va a Torino all’ospedale Martini per esami del sangue e eeg. Gulp. La classica giornata che faccio finta di niente per non cadere nello sconforto.

Anche perché non sappiamo tanto bene cosa dire: rispetto a quando abbiamo visto la dottoressa andiamo meglio, assolutamente. Ci ha aumentato il farmaco e abbiamo avuto qualche giorno spettacolare, senza mai crisi lunghe. Poi sono tornate, una o due al giorno.

Dove per lunghe intendiamo una roba che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quelle che aveva l’anno scorso: diciamo più lunghe dei semplici sobbalzi. Però sarebbe tanto ma tanto meglio se non ci fossero e basta. Sicuramente non gli impediscono di pensare e concentrarsi, vista la quantità di cose che sta imparando.

E’ che ci dispiace quando capita, abbiamo sempre l’angoscia che peggiori di nuovo, è comunque l’unico elemento che veramente potrebbe far peggiorare le condizioni generali, per forza che ci stiamo attenti.

Poi tutto si carica sempre di ansie, chissà che cosa ci dirà oggi eccetera eccetera.

Per cui la pianto.

Buona giornata.

Angela