giovedì 4 febbraio 2021

La tristezza della fortuna.

 Ieri,  nel gruppo di discussione di Quelli Che Fanno, si parlava di scuola: tra le altre cose, di come abbiamo proceduto nella scelta della scuola superiore per Fabullo. Per noi, nello specifico, che vuol dire prendere in considerazione tutto ciò che riguarda Fabullo: la distanza da percorrere, il tipo di attività svolte, il tempo di permanenza a scuola, tutto. 

Ecco, Signora Mia, dicono Quelli Che Sanno: già soffermarsi sempre e solo sul particulare, fa sì che, come al solito, tutto il suo bel discorso risulti inutile.

Non è vero, dico io: perché il particulare, nel caso della disabilità, è un punto cardine da considerare, poiché ogni progetto (termine tanto caro a tutti Quelli Che Sanno) deve essere assolutamente strutturato sulla persona specifica, perché troppo eterogenee sono le esigenze di ciascuno. 

L'universale esiste eccome: sta prima di tutto nel fatto che i disabili hanno il diritto di frequentare ogni grado scolastico, lo dice la legge. Che poi ciò non sia particolarmente gradito a tutte le categorie di Quelli Che Sanno, questo è un altro discorso.

L'altro elemento cardine è che è fondamentale che la famiglia non sia sola, ma che le scelte vengano fatte ragionando tutti insieme. 

Per noi è stato importantissimo essere seguiti in tutti i momenti dalla scuola che attualmente Fabio frequenta, in ogni incontro e visita che abbiamo fatto nelle due scuole prese in considerazione. E in queste due scuole abbiamo trovato grandissima collaborazione nel valutare sempre vantaggi e svantaggi di quella specifica eventuale scelta. 

In entrambe le due scuole sono state esaminate le esigenze di Fabu e tutte le modalità per accoglierlo.

L''importanza di questo elemento nasce dal fatto che non sempre invece va dritta. 

Infatti anche noi in realtà siamo partiti da una rosa di scelta molto più ampia rispetto a quelle due scuole.

E abbiamo sentito risposte che possono essere sintetizzate nel seguente concetto: non possiamo impedirvi di iscrivervi qui perché altrimenti andiamo in prigione, ma sappiate che non possiamo offrirvi questo né questo né questo (dove questo e questo non erano i miracoli ma l'uso del bagno per esempio). E lì è veramente emersa l'importanza di non essere soli: perché la Famiglia Isterica ad un certo punto avrebbe pensato di non aver capito bene, e se lo avesse espresso avrebbe potuto essere tacciata di fraintendimenti legati ovviamente alla solita sindrome ossessivo persecutoria.

Il fatto che invece la scuola attualmente frequentata da Fabu fosse sempre presente, ha fatto sì che la valutazione delle risposte fosse oggettiva, e che determinate possibilità fossero immediatamente escluse dai pensieri. 

La fortuna di non essere soli è determinante, perché si viene aiutati, e perché, ahimè, in casi estremi ci sono testimoni.

E ho parlato di fortuna perché l'esperienza di Fabu purtroppo non si ripete sempre.

Buona Giornata.

Angela

2 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Basterebbe più collaborazione e buon senso!! Voi l'avete. Trovata e è già essere fortunati davvero. Incrocio perché tutto fili liscio anche x altre famiglie con simili problemi
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Buona giornata e abbracci

BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZI!!!
FORZA FABULLO!!!
GALASSIE DI INCROCI POSITIVI PER TUTTE LE FAMIGLIE CON PROBLEMI COME I VOSTRI!!!
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