martedì 13 aprile 2021

Le complesse teorie e pratiche per i complessi. Ma i complessi rock, mia cara? Ecco, forse.

 Forse sono un po' più turúlu del solito, che non mi viene la traduzione. Deve essere qualcosa che sta tra il grullo e lo stordito. D'altro canto, sono anche maggiorenne e vaccinata, a questo punto: quindi una roba compensa l'altra, di sicuro. E torno a fare il richiamo il 3 maggio. E sono contenta, ovviamente, speriamo che tutto ciò porti a qualcosa di buono con questa Grande Tareffaggine. Ieri eravamo in parecchi Badanti Per Forza a chiedere quando verranno chiamati i Badati: mi è sembrato di capire che siano già stati chiamati i molto fragili più anziani. 

Al razionale, ammetto, che pure io proprio tanto non credo: pur concentrandomi sulla gaura fucsia sempre presente in un prato che non è più un prato, pur guardando il cielo profondo azzurro, pur ascoltando Jeff  Buckley di prima mattina che scende direttamente dalle sfere angeliche con quella voce lì,  pur tutto questo, non ho immensa fiducia nel razionale organizzativo, ammetto. 

Oppure: intanto che vediamo se avere fiducia, non smettiamo di arrabattarci, perché l'arrabattamento richiede pratica continua, ahimè.

Per cui vi conto una storiella di quelle mistiche, che creano ad hoc le Madri Isteriche che non sono mai contente di nulla, anche quando hanno dei percorsi facilitati che chiunque altro si sogna. 

Questi percorsi facilitati riguardano per esempio gli ambulatori di patologie complesse, come quello che frequentiamo anche con Fabullo, a cui recentemente abbiamo spiegato che se le modalità assistenziali non sono congrue, noi mettiamo serenamente per iscritto che ci prendiamo la responsabilità di non approfittare di quel servizio perché per nostro figlio risulta inaccessibile. Lasciamo a Quelli Che Sanno la valutazione se strutturare un ambulatorio per patologie molto complesse, visto che quelle complesse evidentemente non è che rispondano proprio bene alle esigenze.

La teoria di questi ambulatori è che in un giorno si dovrebbero poter fare molte visite, proprio per facilitare chi ha difficoltà di spostamento, sotto tutti gli aspetti.

La pratica è che le risorse umane stanziate sono pochissime, per cui i tempi morti sono tanti, le visite fatte in quel day hospital sono quindi non proprio quelle necessarie, questo non si può fare quello non si può fare e l'altro non si può fare, e quindi bisogna tornare 400 volte. È già lì decade completamente il significato di ambulatorio patologie complesse. 

Vede Signora Mia, lei non apprezza niente, dicono Quelli Che Sanno, è vero che bisogna tornare ma prenotiamo noi e c'è la priorità.

Per cui la Madre Isterica con la sua bambina accetta questa splendida priorità e torna un'altra volta per la visita oculistica.

Già è sempre complesso comunque raggiungere quell'ospedale, per esempio si posteggia lontano nonostante l'evidente disabilità. Perché è vero che ci sono i posti disabili ma sono infinitamente meno dei disabili che accedono lì. 

Dopodiché quando si arriva lì l'oculista è in ritardo. Sí, deve aspettare un po',  capita spesso che siano in ritardo. 

E di nuovo: con i bambini le lunghe attese sono sempre complicate, ma se si parla di un ambulatorio patologie complesse tutto dovrebbe tenere conto di esigenze che non sono solo quelle degli altri bambini. 

È in ritardo. 

Molto in ritardo. 

Sempre più in ritardo. 

Poi finalmente arriva una tizia che però dice: ma questa bambina non porta la mascherina. 

Strano, in un ambulatorio patologie complesse, dove ci sono i disabili, una bambina non porta la mascherina. Stranissimo. Incredibile. 

Chissà se Quelli Che Sanno avevano spiegato a questa dottoressa la tipologia dei pazienti di quell'ambulatorio. 

Che peraltro i bambini piccoli la tengono poco comunque, ma andiamo oltre. 

Il succo è stato che la visita non è stata praticamente fatta, rimandiamo a quando c'è più sicurezza. 

Direi che possa essere affermato in maniera abbastanza oggettiva, supportata da dati chiari, che l'ambulatorio oculistico di quell'ambulatorio patologie complesse non è accessibile ai disabili. Chissà se non sono abbastanza complessi o se lo sono troppo. 

E poi io mi ritrovo a parlare di queste cose in splendide riunioni di Quelli Che Sanno, in cui è necessario a nostra volta a fare gli splendidi, con grandi sorrisi, in cui è richiesto delineare problemi e proporre azioni proattive, perché si parla così, ma i problemi non vanno detti troppo perché comunque abbiamo grandi risorse e bisogna riconoscerlo.

Sinceramente mi sembra che questi pensieri e questi splendidi incontri mi facciano invecchiare di più dell'alzare Fabullo e lavarlo.

Sostanzialmente mi rende un tantino nervosa pensare che la finta visita oculistica, specifica di un ambulatorio per disabili, sia stata pagata a quell'ambulatorio dal sistema sanitario, perché il codice è stato messo. 

E noi siamo nel panico per l'arrivo delle fatture del vibra e del cavallo, che non sappiamo come pagare ma confidiamo nei miracoli, e stiamo parlando di servizi offerti che sono veri, e non delle farse assolute. 

Ecco, certi pensieri, come dire, sono un tantino pesanti.

Sicuramente il suo malumore è dovuto alla vaccinazione, Signora Mia, dicono Quelli Che Sanno. 

Meno male, dico io.

Buona Giornata.

Angela


3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Il malumore non è dovuto al vaccino ma alle situazioni così difficili e complesse!! Forza mamme isteriche siamo tutte con voi. Forza Angela, forza alla nostra Onlus xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx perché sia una buona giornata. Un abbraccio 🤗🤗

Serena ha detto...

No comment per questa situazione che ha del paradossale.....ma assolutamente e tristemente vera.....

BOOG ha detto...

Forza Fabullo!!!
Forza Famiglia Aimo!!!
Forza Mamme Isteriche!!!
Forza Forza Forza Forza