giovedì 14 ottobre 2021

Il plenilunio o l'eclissi.

 Sono sopravvissuta alla giornata di ieri, che man mano che passavano le ore è diventata solo più caratterizzata dal dolore di una pancia bistrattata, ma quantomeno ho potuto trascorrere il tempo fuori del bagno. E quindi è andata. Ieri sera non sapevo più chi ero, intendendo con questo meno del solito, ma è andata. Siamo quindi riusciti ad andare a terapia e abbiamo anche fatto il test del viaggio in macchina con la nuova carrozzina, ed è andato tutto benissimo. 

Oggi dobbiamo trottare perché ci rivede per verifica lo specialista in sistemi posturali della ditta distributrice, per capire se dopo 48 ore di adattamento sia necessario fare delle modifiche, e dobbiamo quindi uscire di casa alle 11. Vediamo un po' come ce la caviamo con aerosol e macchinette. 

Vi racconto invece che in questi giorni i terapisti stanno avendo una serie di discussioni con una serie di istituzioni che tirano sempre fuori il concetto di accessibilità. 

Sostanzialmente: viene dichiarata l'accessibilità se non ci sono gradini e se ci sono le porte abbastanza ampie. Il che può avere un senso dal punto di vista del ufficio tecnico che valuta l'aspetto per così dire edilizio di un luogo, e quindi approva o non approva. 

Lasciamo perdere che in questo si colloca anche il bagno per i disabili, che per i bambini è inaccessibile comunque perché ha dimensioni che andrebbero bene per un gigante, e  la legge che deve essere rispettata non prevede che i bambini piccoli disabili usino il water. Lasciamo perdere questo argomento, che è veramente una falla normativa. 

Parliamo invece dell'accessibilità di un servizio in senso specifico del servizio stesso: specifico significa la possibilità di usufruire di quel servizio. 

Per intenderci: la fisioterapia deve avere una serie di caratteristiche. Se per raggiungere la stanza di fisioterapia non ci sono barriere architettoniche, correttamente l'ufficio tecnico approva l'accessibilità. 

E li finisce la responsabilità dell'ufficio tecnico, ma non quella di chi eroga il servizio. 

Perché l'accessibilità del servizio in sé prevede degli strumenti che devono essere presenti: se la stanza della fisioterapia è completamente vuota, non si può dire che lì il servizio venga erogato come tale. Perché non si sdraia il disabile per terra, non lo si mobilizza sulla carrozzina dicendo che è uguale, eccetera eccetera eccetera. Il servizio è richiesto che sia accessibile come tale, per la funzione che è chiamato a svolgere, e non solo dal punto di vista architettonico. Questo è il concetto di accessibilità. 

Altro esempio: un parco giochi è accessibile perché non ha i gradini, ma se poi, come capita praticamente sempre, il bambino che non può scendere dalla sua carrozzina non può utilizzare nessuno di quei giochi, del non avere i gradini non se ne fa assolutamente nulla. Gli unici parchi giochi veramente accessibili come tali sono quelli con dondoli e giostrine in cui la carrozzina sale: altrimenti sono solo parole. 

Questi erano esempi un pochino estremi, ma assolutamente verificabili in ogni realtà. 

Andiamo oltre: se il lettino esiste, ma il terapista non sposta il paziente sul lettino perché non ne ha voglia, non ha tempo, ha mal di schiena, eccetera eccetera, il paziente non fruisce del servizio di fisioterapia come tale. Non è colpa dell'ufficio tecnico, ma di qualcuno si: perché si può dire che è accessibile la stanza, ma non il servizio per cui quella stanza è deputata, il quale servizio deve avere determinate caratteristiche per essere svolto. 

Quindi: non si mette la Persona in un qualunque ambiente che debba svolgere una specifica funzione, dichiarando che è accessibile, senza che poi la funzione specifica venga svolta, perché non sono stati stanziati strumenti e risorse umane. Vuol dire che se c'è il bagno per disabili, ma il disabile non ci viene portato e si piscia addosso, quel bagno non è accessibile. Vuol dire che se esiste un ambiente in cui i disabili dovrebbero partecipare a qualunque tipo di attività, se quell'ambiente ha le porte larghe abbastanza e non ha gradini, ma ci si mette dentro talmente tante persone che la carrozzina non gira, o fa talmente caldo che non si respira, quel servizio non è accessibile: non sarà colpa dell'ufficio tecnico, ma di chi ha strutturato la funzione di quel servizio sì. 

Vuole anche dire che se un servizio assistenziale può solamente essere erogato nei giorni pari del plenilunio dispari della marea di Saint Malo, e al disabile specifico non è utile perché gli serve essere assistito durante l'eclissi dei tropici, quel servizio assistenziale andrà benissimo in determinate situazioni, ma deve essere dichiarato che per quel disabile non è accessibile. Invece viene scritto che servizio  non viene utilizzato per scelta della famiglia.

E via di seguito.

Il servizio deve essere accessibile, non solo il luogo fisico. 

Ieri la terapista telefonava e respirava molto profondo. Profondissimo.

Buona Giornata.

Angela


3 commenti:

Luana ha detto...

Che pazienza ci vuole. Mamma mia.
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Forza famiglie isteriche e FORZA APERCRESCERE!
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Nonna Roby ha detto...

Quanto sono complicate queste strutture per disabili. Basterebbe un poco di buon senso, che non c'è, basterebbe proprio poco.....
Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per la salute di tutti, soprattutto la tua Angela e poi quella di Fabio e di Paolo papà. Buona giornata

BOOG ha detto...

Forza Fabullo!!!
Forza Angela!!!
Forza Aimo!!!
Forza mamme Isteriche!!!