giovedì 29 dicembre 2022

Chiedendo il permesso.

 Permetteteci la perplessità. Permetteci, per favore.

Per esempio, solo per stare sulle faccende più grossolane, quelle basiche. Al pian dei babi, nel profondo nord ovest sempre amatissimo.

State attenti: quando la peg si rompe la cambiamo qui e poi ve ne diamo una di scorta; voi siete fortunati ad avere il medico di base che ci pensa a domicilio, ma poi dovete comunque venire qui a ritirare una nuova peg.

Ma davvero? Ma non può essere prescritta e mandata con le forniture?

Eh no.

Ma noi abbiamo un'assistenza domiciliare SID, gli infermieri passano a portarci materiale, non possono portarci anche quella?

Eh no.

Ma una per volta? Quindi non è previsto che una Persona non stia in casa di riposo e magari passi del tempo lontano da casa, magari l'estate in montagna? Ma anche solo per qualche giorno, visto che è scontato che se ai disabili non vengono concessi mezzi di sostentamento, dove vuoi che vadano. Però possono succedere due rotture ravvicinate, raro ma non impossibile. Non è nemmeno impossibile ricevere una peg fallata, e lo scopri solo quando la metti.

Eh no.

Scusateci, non ci sembra proprio congruo, con tutti i fenomenali discorsi che si fanno sulla medicina territoriale.

Silenzio.

Sapete cosa è più folle del folle? 

Non aver ricevuto questa risposta: avete ragione, è una situazione indegna, non sappiamo più come dire alla Direzione che questa politica è completamente contraria alle linee guida sulla disabilità, che prevederebbero la facilitazione e tutte le opportune modalità per garantire autonomia e libertà di scelta, abbiamo l'ulcera dal nervoso, non dormiamo la notte per la rabbia.

Non è stata la risposta.

È stato, il nostro, un pensiero che non era mai emerso.

Di qui la perplessità.

Per carità, molto gentili.

Ovviamente non abbiamo posteggiato; per fortuna sembrava primavera: un filo nuvoloso in montagna, ma nemmeno il vento della Valle. Il Mombarone aveva il cappello, la cima tra le nubi: e quando il Mombarone ha il cappello, o che fa brutto o che fa bello: nel Canavese si ama la scienza esatta. Fabu si è spaventato all'ingresso in ospedale e ha urlato come un ossesso per tutto il percorso, poi ha capito che non si stava lì e si è tranquillizzato. Ha nuovamente urlato come un ossesso durante tutto il viaggio di ritorno, perché era troppo stanco.

Nell'insieme, è andata meglio che nel viaggio in tribunale, qualche passo lo abbiamo fatto.

Buona Giornata.

Angela 


4 commenti:

Luana ha detto...

La perplessità è estesa anche a chi vi legge. Vogliono rendere complicato anche la più semplice delle azioni.
Forza Aimo!
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Nonna Roby ha detto...

Era previsto che sarebbero state poco comprensive..... però che pena tutto quanto. Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx forza forza al nostro Fabullo e alla sua meravigliosa famiglia! Forza famiglie speciali forza!!! Buona giornata e un abbraccio grande 💓💓

Paola ha detto...

Forza Aimo!
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FORZA FABIO
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FORZA FAMIGLIE SPECIALI
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e forza a tutti
perche' qui dove ti giri ci son piu' magagne che cose belle....
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BOOG ha detto...

Forza Fabio Aimo
Forza Angela
Forza Paolo
Forza Famiglie Speciali