martedì 5 aprile 2022

I viottoli.

 Le giornate complesse e tortuose hanno spiragli. 

E io c'ho le prove.

Ieri è stata complessa e tortuosa.

Prima l'ecodoppler che ha fatto vedere che nulla è cambiato, nulla di nulla.

Poi la cardiologa che ha chiesto se poteva arrivare anche Paulo Aimo. E li abbiamo capito che sarebbe stata ancora più intensa.

E quindi Paulo Aimo è arrivato e c'è stato l'intermezzo di un coordinatore di reparto che ci ha detto che però non è logico che riceviamo visite al di fuori degli orari di visita e dobbiamo comunicare per quanto tempo si fermerà il papà visto che non bastano i canonici 45 minuti, tutto detto poco simpaticamente.

Noi abbiamo ribadito che eravamo d'accordo con i medici e che comunque abbiamo già richiesto che Paolo stia più di 45 minuti perché l'assistenza di Fabio è più complessa di quella di altri pazienti e quindi io ho la necessità di ricevere un aiuto ogni tanto. 

Il tutto senza sottolineare che non possiamo ricevere aiuti da parte del reparto perché è evidente che non ce la facciano, sono troppo contati: non è colpa di nessuno, ma sicuramente non nostra.

E va bene, però se i medici vi dicono delle cose e non passano le consegne a noi si creano delle situazioni spiacevoli.

Temiamo di non potervi aiutare in un problema di comunicazione interno al reparto.

Sostanzialmente un coordinatore ci fa notare che il suo proprio reparto ha un problema di comunicazione e dà la colpa a noi.

È necessario respirare molto profondamente.

Quindi poi sono arrivati due cardiologi due cardiochirurghi e tutti i medici nel reparto qui per fare la nuova ecocardio.

La nostra cardiologa ha confermato che è tutto invariato, non si è sciolto un bel niente.

A questo punto però un cauto ottimismo potrebbe far sperare che non si muova più niente davvero: che quel trombo sia strutturato e rimanga lì senza fare più danni come se fosse un pezzo di vena

E per fortuna non ostruisce tutto il flusso al cuore

Ottimismo più che cauto, leggero come una piuma.

I cardiochirurghi hanno detto che non si può fare nulla a livello chirurgico, e che quindi la soluzione di pensare che il trombo sia fermo è la migliore, ed è qualcosa che comunque capita.

A questo punto, in un momento in cui sembra tutto fermo e Fabio in condizioni stabili, mercoledì mattina vogliono togliere questo benedetto pic sfilandolo via.

Ovviamente un conto è che il trombo stia fermo senza toccare niente, un conto è andare a pasticciare sfilando questa cannula che è infilata proprio dentro al trombo: ovviamente qualcosa potrebbe partire.

Ovviamente dobbiamo dirvi che non avremo nessun margine di azione.

Va bene, abbiamo capito.

In tutta questa complessa giornata, mentre aspettavo Paulo Aimo e tutto ciò che sarebbe successo, la oss entra in stanza e mi sporge una borsa.

L'hanno portata per voi.

Una borsa piena di meraviglie, quelle che solo gli Amici sanno organizzare e mettere insieme e fare arrivare. Giochi luci e macchinine e libri, una cosa più bella che l'altra. 

L'idea commovente delle persone che si muovono apposta per arrivare fin qui a sporgere delle cose per Fabullo, tenendo conto che venire qui è sempre un pasticcio impegnativo.

Immensa gioia e luce limpida in una giornata così.

Poi vorrei dire che questa Amica è arrivata fino alla porta chiusa a chiave del reparto, le hanno aperto e la nostra porta sta esattamente lì davanti. Bastava aprirla e ci saremmo fatte ciao ciao con la manina, lei sul pianerottolo esterno e io dentro la stanza, e nessuno avrebbe toccato nessuno, e tutto sarebbe durato pochi secondi, senza disturbare nessuno. E saremmo stati contenti.

Ma evidentemente se praticamente è nostra la responsabilità del mancato passaggio di informazioni all'interno del reparto, non è che si possa avere tutto dalla vita.

Però noi abbiamo gli Amici che trovano ogni viottolo scosceso e lo superano e  che ringraziamo veramente con il cuore pieno di affetto.

Buona Giornata.

Angela

5 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Qualche spiraglio di luce c'è perché ci sono le anime buone....forza forza a tutti per domani sperandoe pregando che vada tutto per il meglio. Sempre nei miei pensieri con un abbraccio fortissimo 🤗🤗

Anonimo ha detto...

Se già prima del covid l'ospedalizzazione non era una passeggiata ora è un incubo, e viene da pensare che il covid ormai sia una scusa per blindarsi in sicurezza e a quel paese l'umanità e l'importanza assoluta dell'amore, amore nell'andare a visitare i propri cari, che siano figli o anziano genitori, parenti o amici. Non siamo più in emergenza ma le strutture pubbliche si comportano ancora come a inizio pandemia.
Coraggio, coraggio ragazzi e sarebbe stato bello se avessero aperto un poco di più quella porta, si.
Barbara mamma di Sara

Luana ha detto...

Condivido il pensiero di Barbara.
Forza Aimo! Forza Fabio! Resisti!
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Vi abbracciamo tutti quanti

Paola ha detto...

Mi associo sul pensiero delle scuse per lavorare (e lavorare sopratutto "male".... ) senza poter aver nessun tipo di controllo.... putroppo, come tanti, ho provato sulla pelle di alcuni cari.
FORZA AIMO!!!
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un grandissimo abbraccio
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BOOG ha detto...

Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Paolo
FORZA FAMIGLIE ISTERICHE
FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA