martedì 30 gennaio 2024

Dovevo.

 Rimaniamoci sulle coperte corte, che Donna Paola vede sempre lungo.

L’assegno assistenziale per i cittadini di oltre ottant'anni in gravissime condizioni: argomento assai spinoso e scivoloso, perché sembra subito di screditare una categoria a favore dell'altra, perché a te sí e a me no, la guerra del poveri, perché stai forse dicendo che non bisogna prendersi cura di persone che hanno faticato tutta la vita e lo dici solo perché sei depressa che a te sono andate tutte male. 

Eccetera eccetera eccetera.

Qualunque cosa si dica, sarà sempre sbagliata, sempre. Quando i servizi non ci sono, va sempre a finire così: la rissa del chi ha ragione è il presupposto teorico della guerra dei poveri.

E quindi prendiamo atto del fatto che ogni opzione sarà scorretta e andiamo oltre.

Mettiamo anche da parte l’idea che possa essere un contributo di poco conto, sull’incidenza nazionale, utile come arma di distrazione di massa. Forse si o forse no. 

Di più ancora: non approfondiamo nemmeno il concetto della coperta corta, così non dobbiamo assodare se sia corta realmente o se semplicemente non esista proprio una strutturazione del supporto socio assistenziale di lunghe e larghe vedute e competenze. Facciamo finta di non pensarci. 

Restiamo su un concetto limpido, visibile, innegabile, al di là di ogni deriva di opinione personale: anche questa volta non è stato pensato che le gravissime disabilità in età infantile creano nuclei familiari poveri, perché il disabile non può avere nulla da parte per ragioni anagrafiche (che vuole dire che non ha mai lavorato prima di essere disabile) e la famiglia, sempre per ragioni anagrafiche, non ha avuto il tempo materiale di lavorare a lungo prima di dedicarsi al figlio. Risultato: nemmeno la famiglia ha nulla da parte.

Precisiamo che i piccoli contributi dati non permettono di delegare un'assistenza complessa a qualcun altro 24/7. E il disabile in questione non può assumere sua madre, dandole i pochi contributi in oggetto.

Ecco l’innegabile: è un modo di fare miope assai. Primo perché denota non comprensione del sistema e mancanza dell’idea di cura, ma questi sono concetti da attacco di metafisica. Rimanendo sui soldoni sonanti, notoriamente l’unico valore che può smuovere determinate montagne, la miopia si evidenzia perché questi nuclei familiari, se ricevessero a qualche titolo uno stipendio, pagherebbero tasse e spenderebbero per qualcosa, facendo girare anche loro il mondo, non diventerebbero a loro volta anziani mal ridotti e poveri. 

Quindi, affondiamo.

Dovevo essere più gentile. Più cauta. Più sfocata. Più diafana.

Pazienza.

Buona Giornata.

Angela 

2 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Le risorse sono spese male: spese militari per esempio . E poi ovvio che la coperta è corta. Spendiamo i soldi bene in modo oculato badando all'essenziale!! Buona giornata senza impicci. 🤗🤗💓

Anonimo ha detto...

Da quando il papà di Sara è stato male questi pensieri a casa nostra girano anche di più. Se gli succede qualcosa io sono senza stipendio e sarò senza pensione. Nessun riconoscimento per quello che faccio da 20 anni, nessun rischio professionale per tunnel carpale, dita a scatto, vertebre malmesse e schiena distrutta (Sara è 65 kg). Arriveremo alla vecchiaia molto male e molto poveri (a livello economico... Molto ricchi dentro ma purtroppo non basta a vivere. I caregiver sono fantasmi così come fratelli e sorelle dei ragazzi disabili così come i disabili in molte circostanze raggiunti i 18 anni. E abitiamo al nord. Temo che al sud sia peggio.
Un abbraccio a tutti.
Barbara mamma di Sara