mercoledì 12 giugno 2013

La solita fregatura.



Funziona così: uno va da Alessia, carina e sorridente, e parte un bellissimo filmato di Pippi Calzelunghe. Evvài, qui si che si ragiona: mi hanno portato da questa mia amica e ci guardiamo insieme Pippi e ce la ridiamo.
Solo che poi il filmato finisce, e anche alla veloce, e partono le pagine con le domande: come si chiama la scimmia? Dove stanno andando? Eccetera eccetera.
E lì Fabullo ha fatto la faccia della fregatura: ecco, anche questa qui è come quell’altra, alla fine c’è sempre un lavoro da fare.
Così l’hanno riguardato un’altra volta ‘sto benedetto filmato di Pippi: perché non è che uno sta attento così, solo per sport. Poi ha risposto a tutte le domandine, ma proprio con l’espressione di quello un tantino offeso e anche buggerato.
In compenso ha lavorato con Damiano e ha pianto tutto ma tutto il tempo, con grande coerenza e determinazione. Per cui, alla fine, Dami me l’ha spedito spiegandomi che era stato una peste bubbonica e amen.
Ricordiamo a tutti quanti che questo sabato si terrà, al Teatro Marchesa di Torino, lo spettacolo W gli Sposi, 3 atti unici di Harold Pinter, Margherite Duras e Anton Cechov: insomma, una robina!!!!! Reciterà anche la nostra Ale, La Maestra dell’Asilo Più Brava del Mondo. Le offerte della serata saranno devolute alla onlus.
Raccontatelo ad amici e parenti prossimi e venturi della zona, diciamo fino alla trisnonna e alla cognata del fratello della vicina, può bastare.
E poi ho una domanda: ma la Luana quant’è brava con le sue orchidee? Sono lì che aspettano ogni anno di rifiorire, e c’è chi ha problemi anche con i cactus, la sottoscritta per esempio….
Buona giornata.
Angela

6 commenti:

Luana ha detto...

Povero Fabio costretto a lavorare quando pensava di giocare! Le fregature mica si mandano giù velocemente...
Forza Fabietto ricorda che tutto ciò che sei costretto a fare è per il tuo bene.

Io di pollice verde ne ho veramente poco. Da me sopravvivono solo le piante che non hanno bisogno di cure e le orchidee sono fra queste. Sembrano delicate e difficili, invece no. Basta lasciarle stare, senza toccarle o spostarle e bagnarle ogni tanto. Se ne stanno lì buone buone tutto l'anno e all'inizio dell'estate, come per magia, spunta un pistillo che il giorno prima non c'era e tutto vien da se. Anch'io ho avuto un mega cactus bellissimo, alto quanto me, regalo di matrimonio. E' durato un anno. Tornammo dalle ferie e lo trovammo tutto accasciato in terra, completamente squagliato.....

daniele ha detto...

Fabietto è un furbacchione....e un simpaticone.
Io ci sarò sicuramente allo spettacolo "W gli Sposi"

BOOG ha detto...

Forza Fabullo!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Paola ha detto...

Mi vogliono fregare Fabullo... compiti e sempre compiti... ;-)
Mi rammarico sempre per i tanti km che ci separano... diversamente diventerei una grande frequentatrice di teatri e palazzetti.
Mi auguro che ci sia un pienone!
Per il pollice verde... lasciamo perdere... a casa nostra si sentenzia che io riuscirei a far morire anche le piante di plastica...
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

I racconti di Angela e le bellissime foto della vacanza genovese mettono veramente allegria! Ve la siete meritata questa bella vacanza, vi sono Fatine Buone (con i capelli turchini?) ma purtroppo se ne parla troppo poco...

Ho trovato e trascrivo questa poesia di Gianni Rodari:

C'è una scuola grande come il
mondo.
Ci insegnano maestri, professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.

Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così.

Ci si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.

Di imparare non si finisce mai
e quel che non si sa
è sempre più importante di quel
che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso.


Gianni Rodari
da "Il libro degli errori" in I cinque libri, Einaudi

Zio Alberto esploratore ha detto...

Il teatro di sabato è proprio bellino. I gradini per accedere alla platea sono bassi e lunghi. Soffitto a botte con mattoni a vista.
La zona di Torino è piazza Rebaudengo, l'indirizzo esatto è corso Vercelli 141/7 quasi di fronte c'è una fermata dell'autobus. Il teatro è attiguo alla biblioteca civica Cascina Marchesa. C'è un grande striscione (nell'area antistante) che lo indica.
Per entrare bisogna dirigersi quasi in biblioteca ed entrare nell'edificio a sx.